Università di Bari: sei nuovi corsi di laurea per la formazione dei professionisti del futuro
L'intervento di Frejda Shatku, consigliera nazionale degli studenti universitari
domenica 6 febbraio 2022
Fino a qualche anno fa quando si parlava di marketing e comunicazione, c'era chi storceva il naso ritenendole delle non-facoltà. C'erano i fiduciosi che: «È un settore che esploderà non dar retta».
Il classico dialogo tra sordi che ha caratterizzato le scienze della comunicazione, quello dello spettacolo e molte altre facoltà marginalizzate anche dalla classe politica.
Prima sarebbe stato impensabile che nelle Università si studiassero i social network o il web universo, ma l'evoluzione ha dimostrato il contrario. Proprio quelle non-facoltà hanno poi acquisito una validatà e un riconoscimento sociale: sono sempre più richieste figure ibride e altamente specializzate.
Come specializzarsi?
L'università di Bari, per esempio, introdurrà sei nuovi corsi di studio, non solo per le facoltà scientifiche. Dovremmo superare infatti, questo dualismo dicotomico tra scientifico e umanistico, secondo cui l'uno è maggiore dell'altro, l'uno è più vantaggioso economicamente dell'altro, e semplicemente assecondare la propria vocazione naturale.
Per farlo e per dare spazio a percorsi di studi capaci di sostenere le passioni e gli interessi di ogni studentessa e studente, dal prossimo anno verranno attivati sei nuovi corsi di laurea, decisione che ha visto favorevole il Senato Accademico.
Tra i nuovi entrati ci sarà il Dams (Discipline dell'audiovisivo, dei media e dello spettacolo), che vi entrerà su proposta del dipartimento di Ricerca e innovazione umanistica. Un settore in continua espansione nel nostro territorio, anche grazie alle attività di promozione svolte dell'Apulia Film Commission e che andrà a costruire il profilo professionale dei nuovi esperti nell'industria culturale, settore che comprende le produzioni cinematografiche e teatrali, l'organizzazione di festival o rassegne.
Un altro corso di laurea sarà quello di Industrial Chemistry, per la formazione di chimici al passo con le esigenze delle industrie.
Poi, il dipartimento di Informatica che introdurrà il corso di laurea di Data Scienze, andando a sostituire quello già attivo e migliorando le competenze matematiche-statistiche-informatiche, dando un risvolto sempre più pratico e rispondendo ai bisogni delle aziende e amministrazioni pubbliche e private.
Fino ad arrivare a Gestione strategica e Marketing digitale, un nuovo percorso che nascerà nel dipartimento di Economia e finanza, proponendo la costruzione di competenze digitali per la formazione dei futuri manager. Riportando il marketing al passo con l'innovazione e lo sviluppo tecnologico in atto.
E ancora, il corso in Bioinformatica e quello interclasse in Biotecnologie Industriali e Farmaceutiche, per la formazione di professionisti nel campo dell'industria farmaceutica.
Tutti, tranne il Dams, sono percorsi magistrali a cui potranno iscriversi studenti che hanno già conseguito una laurea triennale e vorranno specializzare ancora di più il proprio studio.
Chi l'ha detto che bisogna per forza migrare al nord per intraprendere studi ottimali per la propria formazione?
L'ateneo barese ha dimostrato nel corso del tempo la sua determinazione nel proporsi come valida scelta meritocratica e professionalizzante. Della sua capacità di rimanere al passo con la realtà ne danno prova i numeri: sono stati registrati numeri molto altri per le iscrizioni – duecento matricole in più rispetto al 2019-2020 - con un aumento degli iscritti anche per le materie scientifiche.
Da ex studentessa triennale a Bari in scienze della comunicazione a consigliera nazionale degli studenti universitari, Frejda Shatku, è un esempio tra i talenti che l'Università di Bari ha coltivato e seguito con dedizione ed è orgogliosa di come il suo ateneo di formazione si stia evolvendo:
«L'istituzione di questi nuovi corsi di laurea è stata una scelta condivisa da tutti gli organi della nostra Università. Siamo contenti e orgogliosi che tutti gli studenti e le future matricole avranno la possibilità di scegliere dei corsi di laurea innovativi e al passo con le figure che a oggi le imprese richiedono, garantendo anche un inserimento efficace nel mondo del lavoro.
È importante avere un modello didattico sempre più solido e un'offerta formativa così multidimensionale. Dobbiamo lavorare e rilanciare la formazione, dalla digitalizzazione intelligente all'introduzione di nuovi metodi di studio e ricerca»
Il classico dialogo tra sordi che ha caratterizzato le scienze della comunicazione, quello dello spettacolo e molte altre facoltà marginalizzate anche dalla classe politica.
Prima sarebbe stato impensabile che nelle Università si studiassero i social network o il web universo, ma l'evoluzione ha dimostrato il contrario. Proprio quelle non-facoltà hanno poi acquisito una validatà e un riconoscimento sociale: sono sempre più richieste figure ibride e altamente specializzate.
Come specializzarsi?
L'università di Bari, per esempio, introdurrà sei nuovi corsi di studio, non solo per le facoltà scientifiche. Dovremmo superare infatti, questo dualismo dicotomico tra scientifico e umanistico, secondo cui l'uno è maggiore dell'altro, l'uno è più vantaggioso economicamente dell'altro, e semplicemente assecondare la propria vocazione naturale.
Per farlo e per dare spazio a percorsi di studi capaci di sostenere le passioni e gli interessi di ogni studentessa e studente, dal prossimo anno verranno attivati sei nuovi corsi di laurea, decisione che ha visto favorevole il Senato Accademico.
Tra i nuovi entrati ci sarà il Dams (Discipline dell'audiovisivo, dei media e dello spettacolo), che vi entrerà su proposta del dipartimento di Ricerca e innovazione umanistica. Un settore in continua espansione nel nostro territorio, anche grazie alle attività di promozione svolte dell'Apulia Film Commission e che andrà a costruire il profilo professionale dei nuovi esperti nell'industria culturale, settore che comprende le produzioni cinematografiche e teatrali, l'organizzazione di festival o rassegne.
Un altro corso di laurea sarà quello di Industrial Chemistry, per la formazione di chimici al passo con le esigenze delle industrie.
Poi, il dipartimento di Informatica che introdurrà il corso di laurea di Data Scienze, andando a sostituire quello già attivo e migliorando le competenze matematiche-statistiche-informatiche, dando un risvolto sempre più pratico e rispondendo ai bisogni delle aziende e amministrazioni pubbliche e private.
Fino ad arrivare a Gestione strategica e Marketing digitale, un nuovo percorso che nascerà nel dipartimento di Economia e finanza, proponendo la costruzione di competenze digitali per la formazione dei futuri manager. Riportando il marketing al passo con l'innovazione e lo sviluppo tecnologico in atto.
E ancora, il corso in Bioinformatica e quello interclasse in Biotecnologie Industriali e Farmaceutiche, per la formazione di professionisti nel campo dell'industria farmaceutica.
Tutti, tranne il Dams, sono percorsi magistrali a cui potranno iscriversi studenti che hanno già conseguito una laurea triennale e vorranno specializzare ancora di più il proprio studio.
Chi l'ha detto che bisogna per forza migrare al nord per intraprendere studi ottimali per la propria formazione?
L'ateneo barese ha dimostrato nel corso del tempo la sua determinazione nel proporsi come valida scelta meritocratica e professionalizzante. Della sua capacità di rimanere al passo con la realtà ne danno prova i numeri: sono stati registrati numeri molto altri per le iscrizioni – duecento matricole in più rispetto al 2019-2020 - con un aumento degli iscritti anche per le materie scientifiche.
Da ex studentessa triennale a Bari in scienze della comunicazione a consigliera nazionale degli studenti universitari, Frejda Shatku, è un esempio tra i talenti che l'Università di Bari ha coltivato e seguito con dedizione ed è orgogliosa di come il suo ateneo di formazione si stia evolvendo:
«L'istituzione di questi nuovi corsi di laurea è stata una scelta condivisa da tutti gli organi della nostra Università. Siamo contenti e orgogliosi che tutti gli studenti e le future matricole avranno la possibilità di scegliere dei corsi di laurea innovativi e al passo con le figure che a oggi le imprese richiedono, garantendo anche un inserimento efficace nel mondo del lavoro.
È importante avere un modello didattico sempre più solido e un'offerta formativa così multidimensionale. Dobbiamo lavorare e rilanciare la formazione, dalla digitalizzazione intelligente all'introduzione di nuovi metodi di studio e ricerca»