Religioni
“A catechismo con le mani in pasta”: dalla Puglia l'idea di don Michele
Archiviata la tradizionale catechesi, il sacerdote ha coinvolto i ragazzi con i laboratori di cucina
Puglia - mercoledì 15 novembre 2023
11.09
"La fede va vissuta con entusiasmo", esordisce così don Michele Schiavone, sacerdote della parrocchia San Pio di Margherita di Savoia, divenuto popolare per le sue iniziative originali e innovative per avvicinare i bambini e i ragazzi alla catechesi - cerco di trasmettere ai giovani che la parola di Dio è gioia di vivere, condivisione".
Partendo dalla lettura di alcuni brani della Genesi li ho invitati a mettere la mani in pasta per realizzare gustosi panzerotti da friggere in padella. E così sono nati laboratori di cucina per bambini e ragazzi più grandi, con età dai 14 ai 18 anni", ci ha raccontato.
Una bella invenzione, quella di don Michele, utile per togliere i ragazzi dalla strada e coinvolgerli in attività di catechesi non tradizionali. "I bambini e i ragazzi oggi trascorrono molto tempo a scuola e poi sui dispositivi elettronici, quando arrivano qui in parrocchia al pomeriggio o alla sera sono stanchi e hanno bisogno di svolgere attività più coinvolgenti in cui sono loro i protagonisti, non sono certo disposti ad ascoltare sermoni o letture teoriche".
I video dei laboratori di cucina organizzati da don Michele in parrocchia sono diventati virali su Tik Tok, e il vulcanico sacerdote di Margherita di Savoia è stato invitato anche in trasmissioni radiofoniche e televisive per parlare della sua esperienza. Prima di cominciare a mettere le mani in pasta don Michele legge sempre ai ragazzi un brano della Bibbia o del Vangelo in cui si parla dei frutti della terra che il Signore ci offre con amore.
Proprio grazie ad essi possiamo ricavare tutte le cose buone che ci piacciono così tanto: panzerotti, torte e altro.
Abbiamo chiesto a don Michele di parlarci di questo modo nuovo di fare catechesi, che sicuramente cambia in meglio l'approccio della Chiesa nei confronti delle nuove generazioni.
La catechesi come momento di aggregazione e condivisione per avvicinare i bambini e i giovani alla parola di Dio. Quali sono le conseguenze di questo modello che Lei sta sperimentando con successo nella sua Parrocchia?
"Ci siamo resi conto che oggi propinare ai bambini e ai ragazzi lezioni teoriche non va più bene, mentre attraverso queste attività giocose e pratiche il bambino sperimenta la bellezza di quello che Gesù dice nel Vangelo, tocca con mano la realtà, invece di ascoltarla passivamente".
Cosa pensano i genitori di questa impostazione che Lei sta dando alla catechesi?
"I genitori dei bambini e dei ragazzi hanno accettato positivamente questo modo di fare, prima di tutto perché i bambini e i ragazzi condividono momenti insieme senza utilizzare il cellulare, e poi perché hanno la possibilità di imparare la parola di Dio con entusiasmo, impegnandosi in qualcosa di pratico e concreto, invece che con la semplice lettura".
Oggi i bambini sono troppo presi dai dispositivi elettronici, Lei pensa che i laboratori di cucina in parrocchia ed esperienze di questo tipo possano aiutarli a recuperare una maggiore semplicità nelle relazioni umane?
"I bambini possono sperimentare la bellezza di stare insieme senza necessità di ricorrere agli schermi, recuperando quei valori di bellezza e semplicità che sembrano dimenticati. E questo mi sembra un gran bel traguardo da cui partire però per nuove sperimentazioni".
Avete programmato altri incontri del genere?
"Sì, stiamo pensando di arricchire il percorso che abbiamo intrapreso con altre iniziative simili, anche perché i bambini e i ragazzi sono contenti, si divertono, e loro stessi ci chiedono di organizzare altri incontri".
A coadiuvare don Michele nelle attività laboratoriali di cucina ci sono il pasticciere Ivan, poi Rosaria Daloia, Concetta Dassisti, Raffaella Leone, Rita Rizzitelli, Mirella Militello e infine una decina di ragazzi che aiutano i bambini durante lo svolgimento delle attività.
Grazie a don Michele e a tutto il suo staff per questa bella lezione di fede e di vita.
Partendo dalla lettura di alcuni brani della Genesi li ho invitati a mettere la mani in pasta per realizzare gustosi panzerotti da friggere in padella. E così sono nati laboratori di cucina per bambini e ragazzi più grandi, con età dai 14 ai 18 anni", ci ha raccontato.
Una bella invenzione, quella di don Michele, utile per togliere i ragazzi dalla strada e coinvolgerli in attività di catechesi non tradizionali. "I bambini e i ragazzi oggi trascorrono molto tempo a scuola e poi sui dispositivi elettronici, quando arrivano qui in parrocchia al pomeriggio o alla sera sono stanchi e hanno bisogno di svolgere attività più coinvolgenti in cui sono loro i protagonisti, non sono certo disposti ad ascoltare sermoni o letture teoriche".
I video dei laboratori di cucina organizzati da don Michele in parrocchia sono diventati virali su Tik Tok, e il vulcanico sacerdote di Margherita di Savoia è stato invitato anche in trasmissioni radiofoniche e televisive per parlare della sua esperienza. Prima di cominciare a mettere le mani in pasta don Michele legge sempre ai ragazzi un brano della Bibbia o del Vangelo in cui si parla dei frutti della terra che il Signore ci offre con amore.
Proprio grazie ad essi possiamo ricavare tutte le cose buone che ci piacciono così tanto: panzerotti, torte e altro.
Abbiamo chiesto a don Michele di parlarci di questo modo nuovo di fare catechesi, che sicuramente cambia in meglio l'approccio della Chiesa nei confronti delle nuove generazioni.
La catechesi come momento di aggregazione e condivisione per avvicinare i bambini e i giovani alla parola di Dio. Quali sono le conseguenze di questo modello che Lei sta sperimentando con successo nella sua Parrocchia?
"Ci siamo resi conto che oggi propinare ai bambini e ai ragazzi lezioni teoriche non va più bene, mentre attraverso queste attività giocose e pratiche il bambino sperimenta la bellezza di quello che Gesù dice nel Vangelo, tocca con mano la realtà, invece di ascoltarla passivamente".
Cosa pensano i genitori di questa impostazione che Lei sta dando alla catechesi?
"I genitori dei bambini e dei ragazzi hanno accettato positivamente questo modo di fare, prima di tutto perché i bambini e i ragazzi condividono momenti insieme senza utilizzare il cellulare, e poi perché hanno la possibilità di imparare la parola di Dio con entusiasmo, impegnandosi in qualcosa di pratico e concreto, invece che con la semplice lettura".
Oggi i bambini sono troppo presi dai dispositivi elettronici, Lei pensa che i laboratori di cucina in parrocchia ed esperienze di questo tipo possano aiutarli a recuperare una maggiore semplicità nelle relazioni umane?
"I bambini possono sperimentare la bellezza di stare insieme senza necessità di ricorrere agli schermi, recuperando quei valori di bellezza e semplicità che sembrano dimenticati. E questo mi sembra un gran bel traguardo da cui partire però per nuove sperimentazioni".
Avete programmato altri incontri del genere?
"Sì, stiamo pensando di arricchire il percorso che abbiamo intrapreso con altre iniziative simili, anche perché i bambini e i ragazzi sono contenti, si divertono, e loro stessi ci chiedono di organizzare altri incontri".
A coadiuvare don Michele nelle attività laboratoriali di cucina ci sono il pasticciere Ivan, poi Rosaria Daloia, Concetta Dassisti, Raffaella Leone, Rita Rizzitelli, Mirella Militello e infine una decina di ragazzi che aiutano i bambini durante lo svolgimento delle attività.
Grazie a don Michele e a tutto il suo staff per questa bella lezione di fede e di vita.