Cronaca
Adesca 13enne sui social e la molesta: arrestato un 27enne di Bari
L'uomo, ora rinchiuso in carcere, aveva convinto l'adolescente a marinare la scuola per incontrarlo
Puglia - domenica 5 maggio 2024
11.47
Avrebbe adescato una 13enne su Instagram e le avrebbe inviato immagini di autoerotismo. Infine avrebbe convinto la adolescente ad incontrarlo compiendo atti sessuali con lei, che per vederlo avrebbe marinato la scuola. Per i reati di corruzione di minorenne e atti sessuali aggravati, è finito in carcere un 27enne di Bari.
La vicenda risale a febbraio scorso. L'indagine della Procura della Repubblica di Bari, che ha portato all'arresto dell'uomo, è iniziata dopo la denuncia dei genitori della ragazza che si sono insospettiti dopo aver scoperto sul registro elettronico una assenza ingiustificata della loro figlia e che la app di geolocalizzazione dei telefoni dei figli era stata cancellata. Dopo aver contattato alcune compagne di classe, avevano appreso di contatti con un giovane, dopo ammessi dalla figlia.
Sarebbe stato lui - ha spiegato poi la ragazza ai genitori - a istigarla a marinare la scuola e poi a modificare le password delle app sui cellulari dei genitori per non essere rintracciata. E poi avrebbe anche raccontato degli incontri con il 27enne e degli altri atti sessuali. Il tutto sarebbe durato una settimana, dall'adescamento online all'approccio sessuale fisico. Dopo la denuncia la Procura ha disposto l'ascolto protetto dell'adolescente, la quale ha ricostruito quello che era accaduto.
Secondo la giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Bari, Valeria Isabella Valenzi, «il bene protetto è costituito dalla tutela del sereno sviluppo psichico della sfera sessuale, che non deve essere turbato dal trauma che può derivare dall'assistere degli atti sessuali», anche in video, come in quest'ultimo episodio.
La vicenda risale a febbraio scorso. L'indagine della Procura della Repubblica di Bari, che ha portato all'arresto dell'uomo, è iniziata dopo la denuncia dei genitori della ragazza che si sono insospettiti dopo aver scoperto sul registro elettronico una assenza ingiustificata della loro figlia e che la app di geolocalizzazione dei telefoni dei figli era stata cancellata. Dopo aver contattato alcune compagne di classe, avevano appreso di contatti con un giovane, dopo ammessi dalla figlia.
Sarebbe stato lui - ha spiegato poi la ragazza ai genitori - a istigarla a marinare la scuola e poi a modificare le password delle app sui cellulari dei genitori per non essere rintracciata. E poi avrebbe anche raccontato degli incontri con il 27enne e degli altri atti sessuali. Il tutto sarebbe durato una settimana, dall'adescamento online all'approccio sessuale fisico. Dopo la denuncia la Procura ha disposto l'ascolto protetto dell'adolescente, la quale ha ricostruito quello che era accaduto.
Secondo la giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Bari, Valeria Isabella Valenzi, «il bene protetto è costituito dalla tutela del sereno sviluppo psichico della sfera sessuale, che non deve essere turbato dal trauma che può derivare dall'assistere degli atti sessuali», anche in video, come in quest'ultimo episodio.