Sport
Bari promosso in formato trasferta. Qualità e intelligenza: i biancorossi convincono
Biancorossi fortunati e bravi a Cosenza: buona gestione e capacità di incassare i colpi
Puglia - domenica 11 settembre 2022
11.05
Il formato trasferta è di quelli golosi e interessanti. Il Bari centra la sua seconda vittoria in campionato, ancora una volta lontano dal San Nicola: 0-1 sul campo del Cosenza, e a decidere è ancora una volta un Cheddira semplicemente in stato di grazia.
Non che, beninteso, il Bari visto in versione casalinga non abbia convinto; anzi. Sia contro il Palermo che contro la Spal la squadra ha fatto vedere cose molto buone, ma in trasferta appare anche più semplice per i galletti di Mignani contenere al minimo degli errori che - nelle precedenti uscite - sono stati pagati a caro prezzo. La vittoria di Cosenza, va detto, è stata benedetta anche da un po' di sana fortuna che non guasta mai, ma questo non toglie i pregi di un Bari quadrato e con le idee chiare. L'unica squadra della Serie B a essere ancora imbattuta; qualcosa vorrà pur dire...
A cominciare dall'indiscusso merito di riuscire a restare mentalmente attaccato alla partita: fallire già al 6' un rigore (con Antenucci che la spara sopra la traversa) poteva essere un duro colpo, ma anche stavolta la squadra biancorossa ha dimostrato di saper incassare bene e ripartire come se niente fosse. Il primo tempo è spettacolare, con occasioni da entrambe le parti. L'atteggiamento del Bari, indotto dalla marcatura a uomo predisposta da Dionigi su Maiello (seguito ovunque da Merola), nella prima frazione lascia eccessivi spazi al Cosenza, che non trova il goal prima perché la coppia Caprile-Terranova dice due volte no a Merola, poi perché Brignola decide di sparare fuori invece di far chiudere al solissimo Florenzi un bel contropiede.
Lo stesso Brignola, poi, stampa l'incrocio dei pali a Caprile battuto. Ma anche il Bari ha avuto le sue occasioni, quasi sempre ispirate da un Cheddira incontenibile e dalla versatilità del ritrovato Botta, più bravo a rinculate che alle spalle delle punte. L'unica pecca è il mirino un po' fuori fase di Antenucci, che dopo aver spedito in curva il rigore favorisce la parata di Matosevic con un destro debole su suggerimento di Cheddira (ma nel secondo tempo sfiora il gran goal). Poi il portiere dei calabresi si guadagna la pagnotta disinnescando una bomba da fuori di Terranova (finalmente ai suoi livelli, bene in difesa insieme a un monumentale Di Cesare).
CONTINUA A LEGGERE SU BARIVIVA.
Non che, beninteso, il Bari visto in versione casalinga non abbia convinto; anzi. Sia contro il Palermo che contro la Spal la squadra ha fatto vedere cose molto buone, ma in trasferta appare anche più semplice per i galletti di Mignani contenere al minimo degli errori che - nelle precedenti uscite - sono stati pagati a caro prezzo. La vittoria di Cosenza, va detto, è stata benedetta anche da un po' di sana fortuna che non guasta mai, ma questo non toglie i pregi di un Bari quadrato e con le idee chiare. L'unica squadra della Serie B a essere ancora imbattuta; qualcosa vorrà pur dire...
A cominciare dall'indiscusso merito di riuscire a restare mentalmente attaccato alla partita: fallire già al 6' un rigore (con Antenucci che la spara sopra la traversa) poteva essere un duro colpo, ma anche stavolta la squadra biancorossa ha dimostrato di saper incassare bene e ripartire come se niente fosse. Il primo tempo è spettacolare, con occasioni da entrambe le parti. L'atteggiamento del Bari, indotto dalla marcatura a uomo predisposta da Dionigi su Maiello (seguito ovunque da Merola), nella prima frazione lascia eccessivi spazi al Cosenza, che non trova il goal prima perché la coppia Caprile-Terranova dice due volte no a Merola, poi perché Brignola decide di sparare fuori invece di far chiudere al solissimo Florenzi un bel contropiede.
Lo stesso Brignola, poi, stampa l'incrocio dei pali a Caprile battuto. Ma anche il Bari ha avuto le sue occasioni, quasi sempre ispirate da un Cheddira incontenibile e dalla versatilità del ritrovato Botta, più bravo a rinculate che alle spalle delle punte. L'unica pecca è il mirino un po' fuori fase di Antenucci, che dopo aver spedito in curva il rigore favorisce la parata di Matosevic con un destro debole su suggerimento di Cheddira (ma nel secondo tempo sfiora il gran goal). Poi il portiere dei calabresi si guadagna la pagnotta disinnescando una bomba da fuori di Terranova (finalmente ai suoi livelli, bene in difesa insieme a un monumentale Di Cesare).
CONTINUA A LEGGERE SU BARIVIVA.