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Bari ricorda Luigi Fanelli, militare scomparso nel 1997 e mai ritrovato

Ieri sera la cerimonia, organizzata da Libera Puglia di fronte a Palazzo di città

Si è svolta ieri sera, davanti a Palazzo di Città, una manifestazione promossa da Libera Puglia per ricordare il giovane militare barese Luigi Fanelli, scomparso il 26 settembre 1997, il cui corpo non è stato mai ritrovato.

Alla cerimonia, nel corso della quale è stata deposta una corona di fiori in memoria di Fanelli, hanno partecipato il sindaco di Bari Antonio Decaro, il referente regionale di Libera don Angelo Cassano e la madre di Luigi Fanelli.

«Ringrazio tutti i cittadini che stasera sono stati qui con noi, e in particolar modo la Mamma di Luigi Fanelli, la sig.ra Lucia, che non ha mai smesso di piangere suo figlio – dichiara Decaro durante la cerimonia -. Un ragazzo onesto, solare, impegnato da pochissimo nella carriera militare, che a soli 19 anni, 26 anni fa, è stato sottratto senza una ragione ai suoi affetti. Oggi, grazie anche all'impegno di Libera, ricordiamo la memoria di Luigi Fanelli, scomparso in una sera di congedo, in autunno, senza lasciare traccia. Rapito e ucciso, da alcuni esponenti di un noto clan criminale barese, come loro stessi hanno confessato. Ma lasciato senza una degna sepoltura, perché mai ci hanno permesso di ritrovare il suo corpo. Una morte inconsolabile, come tutte le morti che hanno segnato la nostra città per colpa della criminalità organizzata. Luigi è stato una vittima innocente del sistema criminale della nostra città, che ha pagato con la vita il dissenso nei confronti della prepotenza mafiosa e del sopruso. Noi siamo qui a ricordare il suo sacrificio e ancora una volta a invocarne il corpo per restituire ad esso la dignità e per dare alla sua famiglia l'amara consolazione di una degna sepoltura. L'amministrazione comunale da questo momento ha un impegno nei confronti di Luigi e della sua famiglia: ricordare ogni anno la sua scomparsa e individuare un luogo da dedicare alla sua memoria, così che qui si possa piangere Luigi e omaggiare allo stesso tempo il suo sacrifico. Questa vicenda è una macchia nera che pesa tragicamente sulla storia di Bari che, per fortuna, ha saputo negli anni riscattarsi pian piano dalle culture mafiose e che giorno dopo giorno, attraverso la memoria, l'educazione alla legalità, il riuso sociale dei beni confiscati, la cittadinanza attiva, e grazie al prezioso lavoro degli inquirenti e delle associazioni, sta dimostrando la sua forza civile. Anche per questo, per dar corpo a questa ribellione civile della città contro le mafie, noi oggi siamo qui per ribadire che noi non abbiamo dimenticato, la città di Bari non dimentica».
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