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Botti di Capodanno, Enpa scrive al presidente dell’Anci Antonio Decaro

«Servono ordinanze per tutelare persone, animali e ambiente e controlli per farle rispettare

Sensibilizzare la cittadinanza contro il deprecabile fenomeno che ogni anno genera danni all'ambiente e conseguenze a persone ed animali. Parliamo dei botti di Capodanno: nonostante i blandi tentativi da parte delle amministrazioni locali di impedire tale pratica, purtroppo il fenomeno non cessa a ridursi.

Per questo motivo, a livello nazionale l'ENPA - Ente Nazionale Protezione Animali ha scritto al presidente dell'Anci, Antonio Decaro, per chiedere ai sindaci di emanare ordinanze che vietino, in vista del Capodanno 2023, l'utilizzo e la vendita di articoli pirotecnici rumorosi, assicurando inoltre la loro effettiva attuazione, puntando soprattutto sulla necessità di controlli per fare rispettare concretamente le ordinanze.

"Oltre che fonte di incidenti per gli esseri umani, di inquinamento acustico e disturbo per gli animali d'affezione - spiegano i referenti Enpa - i botti hanno un impatto diretto sulla fauna selvatica, bene indisponibile dello Stato che avremmo tutti l'obbligo di tutelare. Ogni anno invece i fuochi d'artificio e botti esplosivi causano vittime tra gli umani, ma ancor di più tra gli animali. Se per le persone esistono statistiche certe da fonti ospedaliere, per gli animali non esistono numeri, ma si possono stimare in decine di migliaia gli animali domestici che muoiono e che scappano, i selvatici che si feriscono, gli uccelli che, disorientati e impauriti, vanno a sbattere contro muri o tralicci dell'alta tensione".

La presidente nazionale Enpa, Carla Rocchi, ha scritto al presidente dell'Anci, Antonio Decaro, affinché scriva a tutti i primi cittadini italiani, invitando ad emettere le ordinanze il prima possibile".

"Bisogna agire subito per evitare la strage di animali che si ripete ogni anno – afferma Carla Rocchi, Presidente nazionale Enpa -Occorre fare in fretta e bene: in passato alcuni sindaci sensibili ma tardivi (anche di grandi città) hanno emanato all'ultimo momento ordinanze scritte male, che hanno avuto come conseguenza il ricorso dei produttori di fuochi d'artificio. Agire tempestivamente significa anche avere il tempo di pubblicizzare adeguatamente il divieto presso i cittadini. Contemporaneamente occorre vigilare sui canali di vendita e essere implacabili laddove dovessero essere scoperti produttori e venditori di botti illegali. Servono poi più controlli per far sì che le ordinanze non rimangano solo parole e intenti. Emanare ordinanze con le quali si vieta l'uso dei botti a Capodanno significa tutelare persone, animali e ambiente. Esistono ormai tantissime alternative valide ai fuochi d'artificio, più rispettose nei confronti di tutti gli animali, quali fontane luminose e droni adornati da led multicolori che, manovrati da terra con appositi software, compiono elaborate evoluzioni e formano figure colorate. Scoppiare i botti – ha concluso Rocchi – è una pratica anacronistica che negli ultimi anni ha visto per fortuna una sensibilità crescente da parte di quei bravi sindaci che hanno emanato ordinanze di divieto. Ma non c'è ordinanza che possa rivelarsi davvero efficace in mancanza della consapevolezza e della responsabilità delle persone. Per questo Enpa invita tutti a rinunciare ai botti di Capodanno: ci sono molti modi di festeggiare l'inizio del nuovo anno, bisogna scegliere quelli sicuri e rispettosi della vita".
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