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Cronaca

Brumotti aggredito a San Severo, due persone arrestate

Il sindacato di Polizia: «Territori in cui non c'è la minima percezione dello Stato e delle regole»

Risponderanno di lesioni le due persone arrestate dalla squadra mobile di Foggia accusate di aver aggredito a San Severo l'inviato di Striscia la Notizia Vittorio Brumotti ed un poliziotto.

L'aggressione si è verificata mentre l'inviato del tg satirico stava documentando l'attività di spaccio nel quartiere San Bernardino del centro foggiano.

I due presunti aggressori lo hanno accerchiato e colpito procurandogli un trauma facciale e ferite giudicate guaribili in 30 giorni. Stando a quanto si apprende entrambe le persone arrestate dalla Polizia sono volti noti agli uffici.

"Sono già due gli arresti effettuati a seguito della grave aggressione avvenuta ieri ai danni di Vittorio Brumotti, della troupe di Striscia la notizia e di alcuni agenti intervenuti per fermare l'aggressione ai loro danni. Una terza persona, l'autore materiale del ferimento del noto volto di Striscia, ha ormai i minuti contati" è il commento di Valter Mazzetti, Segretario generale Fsp Polizia, dopo l'aggressione degli inviati di Striscia la notizia a San Severo in provincia di Foggia, che aggiunge: "E allora, insieme alla solidarietà per i colleghi feriti e per le altre persone che stavano svolgendo il proprio lavoro, vogliamo fare anche i nostri complimenti ai poliziotti impegnati in quel luogo complicato e difficile, per la loro attività pronta e instancabile. Ma questo ennesimo grave episodio di cronaca è solo l'ultima triste conferma che in questo paese esistono porzioni di territorio in cui non c'è la minima percezione dello Stato e delle sue regole. Zone 'terra di nessuno' in cui vige la legge della prepotenza, la sottocultura della tracotanza, il menefreghismo più totale per l'ordinamento e le convenzioni sociali dettato dalla certezza dell'impunità che alimenta l'arroganza di ogni tipo di delinquenti. Aggredire persone che lavorano e, non contenti, anche gli agenti intervenuti, ci pare sia la conferma più chiara di questo stato di cose, non adeguatamente fronteggiabile dagli sforzi meritori delle forze dell'ordine e della magistratura, limitati dall'insufficienza assoluta di uomini, mezzi e leggi adeguate. Lo Stato deve assolutamente dimostrare la propria autorevolezza e la propria superiorità. Blitz e operazioni sporadiche non bastano. Servono quegli sforzi eccezionali ma necessari che consentano un monitoraggio costante e diffuso su queste zone così complesse del Paese di cui non si deve parlare solo in queste circostanze".

"Non contiamo più le volte in cui abbiamo lanciato l'allarme – gli fa eco Giovanni Consalvi, segretario provinciale Fsp Foggia -, perché il Commissariato di San Severo non può contare su un numero di uomini sufficiente neppure per assicurare un servizio completo di Volante. I poliziotti fanno sacrifici enormi, ma non possono fare i miracoli. Queste zone martoriate hanno bisogno dello Stato".

Il vice presidente del consiglio regionale De Leonardis ha stigmatizzato l'accaduto.

«L' aggressione subita a San Bernardino di San Severo dall'inviato di 'Striscia la notizia' Vittorio Brumotti, cui vanno tutta la mia solidarietà e gli auguri di pronta guarigione, pone ancora una volta la necessità di riflettere sulle 'zone franche' all'interno delle nostre città dove la legalità è un optional, e anche lo Stato e le istituzioni sembrano restare fuori, per scelta e/o per necessità.
Situazioni che non sono tollerabili, in uno Stato di diritto. E che necessitano di un impegno straordinario di risorse umane e materiali, la presenza massiccia di forze dell'ordine per debellare un radicamento che non si può continuare a ignorare e trascurare.
Una vera e propria emergenza sociale, prima ancora che civile e di natura penale, che gli organi di informazione e le trasmissioni televisive possono meritoriamente raccontare, ma certamente non risolvere.
Piazza Mercato e le strade limitrofe, nel centro storico di Foggia, di notte e in particolare nei fine settimana, diventano terra di nessuno dove tutto è permesso e possibile, anche che diventino orinatoi a cielo aperto, per citare solo una situazione ben nota: perché? E perché i residenti in quei quartieri devono vivere in una sorta di far west, sentirsi alla mercé di persone ed interessi senza alcun rispetto di qualsiasi regola?
L' auspicio, quindi, è che - a ogni livello di responsabilità - cresca la consapevolezza che la microcriminalità va combattuta con lo stesso lodevole impegno profuso contro la criminalità organizzata, in modo concreto e senza ulteriori esitazioni. E che questa dura e lunga battaglia venga almeno combattuta, senza abdicare in partenza o desistere in corso d'opera» ha riferito l'esponente di Fratelli d'Italia.
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