Attualità
Da Gerusalemme, don Natale Albino: «Pur in questa terribile guerra provo a tessere fili di pace»
Il prelato di Trani è dal 2021 Segretario della Nunziatura Apostolica in Israele
Puglia - martedì 17 ottobre 2023
8.56
Don Natale Albino, il nostro concittadino attualmente a Gerusalemme in qualità di Segretario della Nunziatura Apostolica in Israele, vive nella preghiera e nell'impegno cristiano i momenti di grande difficoltà di quell'area della "Terra così Santa e così martoriata" come egli stesso sottolinea.
E lo fa sui social, proprio per lanciare un messaggio a quanti sono in apprensione anche per lui: "Ringrazio per tutte le attestazioni di vicinanza che in questi giorni tantissimi mi hanno inviato. Le molte attività - scrive don Natale - mi hanno impedito di rispondere prontamente a tutti. Sin dai primi momenti del conflitto, mi sono sentito chiamato a moltiplicare l'impegno per il mio servizio in questa Terra, così Santa e così martoriata. Sto bene e da Gerusalemme, seppur in mezzo a questa terribile guerra, sono contento di servire questi popoli e provare a tessere i fili della pace".
"Anche nella tenebra di violenza che ora copre la Terra Santa, risplende il Signore, nostra Luce e nostra Forza, presente nell'Eucaristia che ogni giorno celebrano qui i nostri cristiani, nella sua Parola di speranza e in quanti si stanno prodigando concretamente a costruire faticosamente spiragli di pace. Una preghiera per tutte le persone di questa terra meravigliosa, ebrei, musulmani e cristiani".
"In particolare, per i nostri fratelli cristiani che vivono a Gaza. Sono solo poche centinaia e, in queste ore di terrore, continuano a essere un segno di amore per il mondo intero".
E lo fa sui social, proprio per lanciare un messaggio a quanti sono in apprensione anche per lui: "Ringrazio per tutte le attestazioni di vicinanza che in questi giorni tantissimi mi hanno inviato. Le molte attività - scrive don Natale - mi hanno impedito di rispondere prontamente a tutti. Sin dai primi momenti del conflitto, mi sono sentito chiamato a moltiplicare l'impegno per il mio servizio in questa Terra, così Santa e così martoriata. Sto bene e da Gerusalemme, seppur in mezzo a questa terribile guerra, sono contento di servire questi popoli e provare a tessere i fili della pace".
"Anche nella tenebra di violenza che ora copre la Terra Santa, risplende il Signore, nostra Luce e nostra Forza, presente nell'Eucaristia che ogni giorno celebrano qui i nostri cristiani, nella sua Parola di speranza e in quanti si stanno prodigando concretamente a costruire faticosamente spiragli di pace. Una preghiera per tutte le persone di questa terra meravigliosa, ebrei, musulmani e cristiani".
"In particolare, per i nostri fratelli cristiani che vivono a Gaza. Sono solo poche centinaia e, in queste ore di terrore, continuano a essere un segno di amore per il mondo intero".