Attualità
Donazione del sangue in Puglia: presentato il piano regionale
Le indicazioni operative e gli obiettivi di sviluppo della Rete trasfusionale della Regione
Puglia - sabato 18 febbraio 2023
10.44
Presentato il programma per l'autosufficienza per il sangue e gli emocomponenti per il 2023, con le indicazioni operative e gli obiettivi di sviluppo della Rete trasfusionale della Regione.
Il piano prevede tra l'altro l'istituzione dei dipartimenti interaziendali della Medicina trasfusionale, organizzati su area vasta, la realizzazione delle officine di lavorazione degli emocomponenti, con l'istituzione di una commissione tecnica regionale, la prosecuzione del progetto Plasma, una campagna di comunicazione per la promozione della donazione di sangue ed emocomponenti. E' stato stabilito che il raggiungimento degli obiettivi del programma autosufficienza sangue sia uno degli obiettivi economico-gestionali dei DG delle aziende ed enti del servizio sanitario regionale.
Obiettivi del piano sono: consolidare l'autosufficienza regionale durante tutti i periodi dell'anno, contribuire all'autosufficienza nazionale, definire la rete trasfusionale e realizzare i poli di lavorazione (officine), oltre a monitorare l'applicazione dei criteri per la buona pratica e la appropriatezza trasfusionale. Questo per raggiungere l'obiettivo di fondo della raccolta: 18 kg di plasma ogni mille abitanti stabilito per ogni regione dal Centro nazionale sangue.
Alla conferenza stampa sono intervenuti tra gli altri: l'assessore alla Sanità Rocco Palese, il direttore del dipartimento Politiche della Salute Vito Montanaro, il direttore del Centro Nazionale Sangue Vincenzo De Angelis, il direttore del Centro Regionale Sangue dott. Angelo Ostuni, la dirigente di Servizio, Antonella Caroli e i rappresentanti delle associazioni e federazioni dei donatori, coordinati da Roberto Nacci.
"Quello che presentiamo oggi è un documento molto importante – ha detto l'assessore Palese – che forma la rete del piano regionale per le donazioni di sangue. Riteniamo che questa sia la strada giusta, insieme alle associazioni che danno un apporto fondamentale anche per gli emoderivati. La Regione deve essere il motore della promozione delle donazioni. Tutto sarà in rete, con maggiore efficienza per il sistema regionale, con l'immediata contezza di quante sono e dove servono le sacche di sangue. Questo nell'ambito di un trend in crescita delle donazioni in Puglia: anche i trapianti aumentano e i trapianti si possono fare solo se ci sono le donazioni. E' quindi cultura della solidarietà vera, perché chi dona sangue dona vita".
"La cultura della donazione è un tema cui abbiamo dedicato molta attenzione negli ultimi anni – ha ricordato Montanaro – Incrementare la cultura del dono significa avere più donatori e scorte di sangue e plasma. Dal plasma otteniamo i costosi farmaci plasmaderivati e con maggiori quantità raccolte possiamo evitare di acquistarne da fuori regione. Ad esempio, con il plasma otteniamo il "fattore ottavo" che serve a curare gli emofilici. Per il 2023 il nostro piano è di allestire le tre officine di lavorazione su area vasta, Bari, Foggia e Lecce, che consentiranno di migliorare l'organizzazione e la pianificazione delle giornate di donazione, anche in collaborazione con le istituzioni statali come le forze armate e di polizia con le quali abbiamo sottoscritto convenzioni grazie a cui alla donazione facciamo corrispondere la fornitura di esami del sangue che consentono loro di governare anche la medicina del lavoro".
"Il Paese ha un enorme bisogno di ristrutturazione e di ripensamento del suo sistema trasfusionale – ha dichiarato Vincenzo De Angelis, direttore del Centro nazionale sangue – e la Regione Puglia con questo piano va esattamente in questa direzione, perché il bisogno di sangue è in incremento, la popolazione invecchia, la raccolta diminuisce e se non razionalizziamo il sistema, un giorno non ci mancheranno solo i medici dei pronto soccorso, ma ci mancherà anche il sangue con cui questi medici potranno operare i pazienti.
La strada che la Regione Puglia ha imboccato con il piano è estremamente efficace per migliorare la qualità e l'efficacia dell'assistenza ai pazienti. Vogliamo chiudere la forbice dei dati della raccolta sangue nelle regioni, che vede differenze troppo alte, e il piano della Puglia va in questa direzione, anche utilizzando le buone pratiche nazionali".
"Nella forbice della raccolta sangue a livello nazionale che va da 6 a 24 kg annui per 1000 abitanti – spiega il dott. Angelo Ostuni – la Puglia si colloca per ora a metà strada, e con il piano 2023 speriamo di raggiungere l'obiettivo nazionale di 18 kg/anno ogni mille abitanti. Le aziende hanno nuovi obiettivi annuali con incrementi progressivi e vogliamo arrivarci con la collaborazione delle associazioni dei donatori che hanno il compito di informare e sensibilizzare i cittadini su queste tematiche strategiche nell'interesse dei pazienti".
Per Roberto Nacci, rappresentante regionale delle associazioni di donatori "stiamo approfondendo ogni tipo di impegno per aumentare le donazioni di sangue e plasma, perché stanno aumentando i pazienti che necessitano di trasfusioni di globuli rossi ed emoderivati e soprattutto plasma derivati come le immunoglobuline. Ci sforziamo per la cultura della donazione soprattutto nelle scuole perché con il calo demografico stanno venendo a mancare donatori di sangue e se non approfondiamo adesso questo tipo di impegno, per le prossime generazioni avremo sempre meno donatori".
Il piano prevede tra l'altro l'istituzione dei dipartimenti interaziendali della Medicina trasfusionale, organizzati su area vasta, la realizzazione delle officine di lavorazione degli emocomponenti, con l'istituzione di una commissione tecnica regionale, la prosecuzione del progetto Plasma, una campagna di comunicazione per la promozione della donazione di sangue ed emocomponenti. E' stato stabilito che il raggiungimento degli obiettivi del programma autosufficienza sangue sia uno degli obiettivi economico-gestionali dei DG delle aziende ed enti del servizio sanitario regionale.
Obiettivi del piano sono: consolidare l'autosufficienza regionale durante tutti i periodi dell'anno, contribuire all'autosufficienza nazionale, definire la rete trasfusionale e realizzare i poli di lavorazione (officine), oltre a monitorare l'applicazione dei criteri per la buona pratica e la appropriatezza trasfusionale. Questo per raggiungere l'obiettivo di fondo della raccolta: 18 kg di plasma ogni mille abitanti stabilito per ogni regione dal Centro nazionale sangue.
Alla conferenza stampa sono intervenuti tra gli altri: l'assessore alla Sanità Rocco Palese, il direttore del dipartimento Politiche della Salute Vito Montanaro, il direttore del Centro Nazionale Sangue Vincenzo De Angelis, il direttore del Centro Regionale Sangue dott. Angelo Ostuni, la dirigente di Servizio, Antonella Caroli e i rappresentanti delle associazioni e federazioni dei donatori, coordinati da Roberto Nacci.
"Quello che presentiamo oggi è un documento molto importante – ha detto l'assessore Palese – che forma la rete del piano regionale per le donazioni di sangue. Riteniamo che questa sia la strada giusta, insieme alle associazioni che danno un apporto fondamentale anche per gli emoderivati. La Regione deve essere il motore della promozione delle donazioni. Tutto sarà in rete, con maggiore efficienza per il sistema regionale, con l'immediata contezza di quante sono e dove servono le sacche di sangue. Questo nell'ambito di un trend in crescita delle donazioni in Puglia: anche i trapianti aumentano e i trapianti si possono fare solo se ci sono le donazioni. E' quindi cultura della solidarietà vera, perché chi dona sangue dona vita".
"La cultura della donazione è un tema cui abbiamo dedicato molta attenzione negli ultimi anni – ha ricordato Montanaro – Incrementare la cultura del dono significa avere più donatori e scorte di sangue e plasma. Dal plasma otteniamo i costosi farmaci plasmaderivati e con maggiori quantità raccolte possiamo evitare di acquistarne da fuori regione. Ad esempio, con il plasma otteniamo il "fattore ottavo" che serve a curare gli emofilici. Per il 2023 il nostro piano è di allestire le tre officine di lavorazione su area vasta, Bari, Foggia e Lecce, che consentiranno di migliorare l'organizzazione e la pianificazione delle giornate di donazione, anche in collaborazione con le istituzioni statali come le forze armate e di polizia con le quali abbiamo sottoscritto convenzioni grazie a cui alla donazione facciamo corrispondere la fornitura di esami del sangue che consentono loro di governare anche la medicina del lavoro".
"Il Paese ha un enorme bisogno di ristrutturazione e di ripensamento del suo sistema trasfusionale – ha dichiarato Vincenzo De Angelis, direttore del Centro nazionale sangue – e la Regione Puglia con questo piano va esattamente in questa direzione, perché il bisogno di sangue è in incremento, la popolazione invecchia, la raccolta diminuisce e se non razionalizziamo il sistema, un giorno non ci mancheranno solo i medici dei pronto soccorso, ma ci mancherà anche il sangue con cui questi medici potranno operare i pazienti.
La strada che la Regione Puglia ha imboccato con il piano è estremamente efficace per migliorare la qualità e l'efficacia dell'assistenza ai pazienti. Vogliamo chiudere la forbice dei dati della raccolta sangue nelle regioni, che vede differenze troppo alte, e il piano della Puglia va in questa direzione, anche utilizzando le buone pratiche nazionali".
"Nella forbice della raccolta sangue a livello nazionale che va da 6 a 24 kg annui per 1000 abitanti – spiega il dott. Angelo Ostuni – la Puglia si colloca per ora a metà strada, e con il piano 2023 speriamo di raggiungere l'obiettivo nazionale di 18 kg/anno ogni mille abitanti. Le aziende hanno nuovi obiettivi annuali con incrementi progressivi e vogliamo arrivarci con la collaborazione delle associazioni dei donatori che hanno il compito di informare e sensibilizzare i cittadini su queste tematiche strategiche nell'interesse dei pazienti".
Per Roberto Nacci, rappresentante regionale delle associazioni di donatori "stiamo approfondendo ogni tipo di impegno per aumentare le donazioni di sangue e plasma, perché stanno aumentando i pazienti che necessitano di trasfusioni di globuli rossi ed emoderivati e soprattutto plasma derivati come le immunoglobuline. Ci sforziamo per la cultura della donazione soprattutto nelle scuole perché con il calo demografico stanno venendo a mancare donatori di sangue e se non approfondiamo adesso questo tipo di impegno, per le prossime generazioni avremo sempre meno donatori".