Scuola
Emiliano ai genitori: «Se vi rifiutano DaD, mi costituirò in vostro favore davanti al Tar»
Un messaggio del presidente in una chat di genitori scatena il caso, i presidi: «Fomenta lo scontro istituzionale»
Puglia - domenica 9 gennaio 2022
22.34
Continuano a divampare le polemiche sul rientro in classe in presenza che domani vedrà tornare gli studenti tra i banchi. E a buttare benzina sul fuoco ci ha pensato il presidente Michele Emiliano che in una chat destinata ai genitori ha dichiarato: «Se deciderete di impugnare il rifiuto della DaD da parte delle scuole, mi costituirò in vostro favore davanti al Tar».
Nel messaggio che ha poi travalicato la chat in cui è stato inviato, e ha iniziato a girare attraverso diversi social Emiliano sottolinea: «Durante una pandemia globale che ha imposto al Governo italiano per la prima volta nella storia la dichiarazione di stato di emergenza su tutto il territorio nazionale, nessuno può essere obbligato ad esporsi al rischio di contagiarsi se esiste un mezzo per ridurre significativamente il rischio. Quindi chi non vuole prendersi il rischio non è obbligato ad andare a scuola. Si aggiunga che per la scuola esiste il diritto di chiedere di poter frequentare attraverso un mezzo tecnologico - la DaD - che riduce moltissimo il rischio dei contagi. Questo diritto viene attualmente riconosciuto solo agli studenti fragili e spero anche agli studenti conviventi di altri studenti fragili. ma secondo me questo diritto spetta a tutti, anche che coloro che non vogliono andare a scuola nell'esercizio del loro diritto alla salute».
La replica dell'Associazione Nazionale Presidi non ha tardato ad arrivare: «Emiliano continua a distinguersi per le sue posizioni antigovernative e aggressive nei confronti delle scuole e dei loro dirigenti. Privato delle unghie dal decreto-legge del 6 agosto, che gli impedisce di deliberare chiusure varie e imporre la DaD a livello regionale, ora cerca di intimidire i dirigenti scolastici che, in mezzo a mille difficoltà e con grande fatica, stanno semplicemente applicando una norma di legge».
La nota firmata dal presidente di ANP, Roberto Romito, prosegue in tono polemico: «Grazie per l'aiuto in discesa, verrebbe da dire. E grazie per quello che non ha fatto in materia di efficienza del servizio sanitario regionale, di immobilismo dei trasporti. E grazie ancora per le promesse di aiuto sul piano della prevenzione: stiamo ancora aspettando dal febbraio 2021 il Team di Operatori Scolastici Sanitari (TOSS), ossia gli infermieri nelle scuole, affondati nel porto prima di uscire in mare nella battaglia navale contro il COVID, che ha visto soccombere come prima vittima il professor Lopalco, all'epoca assessore e padrino dell'idea, silurato dal fuoco amico. Chissà che ne penserà il presidente Mattarella, il quale invoca in ogni occasione la insopprimibile necessità di collaborazione leale fra le istituzioni e che firma i decreti-legge del Governo rammentando, in finale, che "è fatto obbligo a chiunque spetti di osservarli e di farli osservare". Che poi è proprio quello che sono chiamati a fare, e che fanno e che faranno ancora per l'ennesima volta in questa pandemia, i dirigenti delle scuole: far rispettare le norme di legge, criticabili per quanto si voglia ma pur sempre leggi, in mezzo al mare in tempesta e con il compito di tenere la barra dritta tra diffide, minacce, carenze di personale, responsabilità su vari piani e retribuzione non adeguata al loro ruolo. E allora diciamo ai colleghi dirigenti che l'ANP li sostiene - come sempre - e li sosterrà in tutte le sedi, senza escludere eventualmente quella giudiziaria, se Emiliano deciderà inseguirli fin laggiù».
Nel messaggio che ha poi travalicato la chat in cui è stato inviato, e ha iniziato a girare attraverso diversi social Emiliano sottolinea: «Durante una pandemia globale che ha imposto al Governo italiano per la prima volta nella storia la dichiarazione di stato di emergenza su tutto il territorio nazionale, nessuno può essere obbligato ad esporsi al rischio di contagiarsi se esiste un mezzo per ridurre significativamente il rischio. Quindi chi non vuole prendersi il rischio non è obbligato ad andare a scuola. Si aggiunga che per la scuola esiste il diritto di chiedere di poter frequentare attraverso un mezzo tecnologico - la DaD - che riduce moltissimo il rischio dei contagi. Questo diritto viene attualmente riconosciuto solo agli studenti fragili e spero anche agli studenti conviventi di altri studenti fragili. ma secondo me questo diritto spetta a tutti, anche che coloro che non vogliono andare a scuola nell'esercizio del loro diritto alla salute».
La replica dell'Associazione Nazionale Presidi non ha tardato ad arrivare: «Emiliano continua a distinguersi per le sue posizioni antigovernative e aggressive nei confronti delle scuole e dei loro dirigenti. Privato delle unghie dal decreto-legge del 6 agosto, che gli impedisce di deliberare chiusure varie e imporre la DaD a livello regionale, ora cerca di intimidire i dirigenti scolastici che, in mezzo a mille difficoltà e con grande fatica, stanno semplicemente applicando una norma di legge».
La nota firmata dal presidente di ANP, Roberto Romito, prosegue in tono polemico: «Grazie per l'aiuto in discesa, verrebbe da dire. E grazie per quello che non ha fatto in materia di efficienza del servizio sanitario regionale, di immobilismo dei trasporti. E grazie ancora per le promesse di aiuto sul piano della prevenzione: stiamo ancora aspettando dal febbraio 2021 il Team di Operatori Scolastici Sanitari (TOSS), ossia gli infermieri nelle scuole, affondati nel porto prima di uscire in mare nella battaglia navale contro il COVID, che ha visto soccombere come prima vittima il professor Lopalco, all'epoca assessore e padrino dell'idea, silurato dal fuoco amico. Chissà che ne penserà il presidente Mattarella, il quale invoca in ogni occasione la insopprimibile necessità di collaborazione leale fra le istituzioni e che firma i decreti-legge del Governo rammentando, in finale, che "è fatto obbligo a chiunque spetti di osservarli e di farli osservare". Che poi è proprio quello che sono chiamati a fare, e che fanno e che faranno ancora per l'ennesima volta in questa pandemia, i dirigenti delle scuole: far rispettare le norme di legge, criticabili per quanto si voglia ma pur sempre leggi, in mezzo al mare in tempesta e con il compito di tenere la barra dritta tra diffide, minacce, carenze di personale, responsabilità su vari piani e retribuzione non adeguata al loro ruolo. E allora diciamo ai colleghi dirigenti che l'ANP li sostiene - come sempre - e li sosterrà in tutte le sedi, senza escludere eventualmente quella giudiziaria, se Emiliano deciderà inseguirli fin laggiù».