Attualità
Emiliano: «La Regione Puglia al lavoro per la parità di genere»
Le parole del governatore nella giornata contro la violenza sulle donne
Puglia - giovedì 25 novembre 2021
9.38
Il 25 novembre vuole sempre essere un giorno di riflessione, mai fine a se stesso, per proseguire nel percorso di crescita culturale e perseguire l'ambito obiettivo della parità di genere, oltre che l'eliminazione di ogni forma di violenza contro le donne.
Due campagne di comunicazione: "Non lavartene le mani", promossa dall'Assessorato al Welfare in collaborazione con Federfarma e la rete pugliese dei centri antiviolenza, che attrezzerà oltre 1300 farmacie, dal Gargano al Salento, con speciali porta dispenser di gel igienizzante per le mani corredati di card informative con il numero utile 1522, attivo 7 giorni su 7, 24 ore su 24, da chiamare in caso di violenza, e "Pari Pari – Parità la vittoria più bella", un progetto sperimentale, voluto dalla Presidenza del Consiglio in collaborazione con la Sezione Biblioteca e comunicazione istituzionale e il Teatro Pubblico Pugliese, che inviterà le classi 3, 4 e 5 delle scuole superiori pugliesi a cimentarsi nella realizzazione di una campagna di comunicazione social, fatta dai giovani per i giovani, che sarà poi adottata e diffusa dal Consiglio stesso.
"Sono orgogliosa - ha detto l'assessora al Welfare Rosa Barone - di presentare la campagna di comunicazione contro la violenza sulle donne che partirà domani, dal titolo 'Non lavartene le mani'. Lo slogan è stato scelto perché vogliamo superare la l'idea generalizzata che la violenza sia un problema individuale mentre è un problema sociale contro il quale ognuno di noi può fare la propria parte. Abbiamo quindi deciso insieme ai centri antiviolenza di puntare sul coinvolgimento della cittadinanza per rompere il muro dell'indifferenza. Le vittime non devono sentirsi sole, ma sapere che intorno a loro c'è una rete di protezione sociale. La lotta alla violenza maschile su donne e minori attraverso il coinvolgimento di più livelli istituzionali, dell'associazionismo e del terzo settore, è da tempo una priorità di questa Regione".
"Abbiamo deciso di rivolgerci alle nuove generazioni - ha aggiunto la Presidente Capone - di puntare sulla loro creatività, sulla loro competenza e sensibilità. Lo abbiamo fatto perché i nostri giovani praticano nei fatti e nella quotidianità quella parità che noi adulti ancora fatichiamo a raggiungere e a garantire. Sono sicura che grazie al loro studio, al loro lavoro, ai loro nuovi spazi di discussione, troveremo linguaggi, immagini e parole ancora più adatte per questa grande battaglia di civiltà. Le violenza sulle donne è la conseguenza di un sistema culturale per molti versi ancora profondamente arretrato, di cose non dette e stereotipi che ci portiamo dietro dalla nascita. Quante volte abbiamo sentito commentare un abuso fisico subito da una donna con frasi terribili come "il suo abbigliamento era sconveniente", o ancora, "il suo aspetto comunicava che era 'disponibile'. E se a pensarlo sono in maggioranza gli uomini (30%), dicono alcuni dati pubblicati proprio ieri, anche la percentuale delle donne è significativa (20%). È chiaro, allora che se da un lato bisogna intervenire sulla tutela delle vittime di violenza, e ne approfitto per ringraziare i centri Antiviolenza che ancora di più nei mesi di pandemia hanno lavorato girono e notte per garantire un supporto, dall'altro è fondamentale agire sulla prevenzione".
Alla conferenza stampa è intervenuto anche il Presidente Michele Emiliano: "Ci sono molti argomenti importantissimi che abbiamo affrontato oggi, uno su tutti quello del costruire la parità delle opportunità tra uomini e donne - ha detto il presidente - oggi voglio lanciare un messaggio a tutti quegli uomini che in questo momento hanno il sospetto di avere preso una strada di relazione con la propria famiglia che può portare a una tragedia. Perché parliamo di tragedie. Non può essere la violenza la risposta, non si può costringere chi non vuol stare più con voi a rimanervi a fianco. Perché questo è inaccettabile e fa male. Fa male a tutti, fa male all'intera società che deve contare morti, come in una guerra di mafia. Siamo di fronte a una realtà che è sconvolgente per il numero dei delitti che gli uomini commettono ogni giorno a danno delle donne e anche dei loro figli. Una cosa inaccettabile. Fate in modo di farvi aiutare, per favore fatevi aiutare. Perché uccidere non è una soluzione mai".
Due campagne di comunicazione: "Non lavartene le mani", promossa dall'Assessorato al Welfare in collaborazione con Federfarma e la rete pugliese dei centri antiviolenza, che attrezzerà oltre 1300 farmacie, dal Gargano al Salento, con speciali porta dispenser di gel igienizzante per le mani corredati di card informative con il numero utile 1522, attivo 7 giorni su 7, 24 ore su 24, da chiamare in caso di violenza, e "Pari Pari – Parità la vittoria più bella", un progetto sperimentale, voluto dalla Presidenza del Consiglio in collaborazione con la Sezione Biblioteca e comunicazione istituzionale e il Teatro Pubblico Pugliese, che inviterà le classi 3, 4 e 5 delle scuole superiori pugliesi a cimentarsi nella realizzazione di una campagna di comunicazione social, fatta dai giovani per i giovani, che sarà poi adottata e diffusa dal Consiglio stesso.
"Sono orgogliosa - ha detto l'assessora al Welfare Rosa Barone - di presentare la campagna di comunicazione contro la violenza sulle donne che partirà domani, dal titolo 'Non lavartene le mani'. Lo slogan è stato scelto perché vogliamo superare la l'idea generalizzata che la violenza sia un problema individuale mentre è un problema sociale contro il quale ognuno di noi può fare la propria parte. Abbiamo quindi deciso insieme ai centri antiviolenza di puntare sul coinvolgimento della cittadinanza per rompere il muro dell'indifferenza. Le vittime non devono sentirsi sole, ma sapere che intorno a loro c'è una rete di protezione sociale. La lotta alla violenza maschile su donne e minori attraverso il coinvolgimento di più livelli istituzionali, dell'associazionismo e del terzo settore, è da tempo una priorità di questa Regione".
"Abbiamo deciso di rivolgerci alle nuove generazioni - ha aggiunto la Presidente Capone - di puntare sulla loro creatività, sulla loro competenza e sensibilità. Lo abbiamo fatto perché i nostri giovani praticano nei fatti e nella quotidianità quella parità che noi adulti ancora fatichiamo a raggiungere e a garantire. Sono sicura che grazie al loro studio, al loro lavoro, ai loro nuovi spazi di discussione, troveremo linguaggi, immagini e parole ancora più adatte per questa grande battaglia di civiltà. Le violenza sulle donne è la conseguenza di un sistema culturale per molti versi ancora profondamente arretrato, di cose non dette e stereotipi che ci portiamo dietro dalla nascita. Quante volte abbiamo sentito commentare un abuso fisico subito da una donna con frasi terribili come "il suo abbigliamento era sconveniente", o ancora, "il suo aspetto comunicava che era 'disponibile'. E se a pensarlo sono in maggioranza gli uomini (30%), dicono alcuni dati pubblicati proprio ieri, anche la percentuale delle donne è significativa (20%). È chiaro, allora che se da un lato bisogna intervenire sulla tutela delle vittime di violenza, e ne approfitto per ringraziare i centri Antiviolenza che ancora di più nei mesi di pandemia hanno lavorato girono e notte per garantire un supporto, dall'altro è fondamentale agire sulla prevenzione".
Alla conferenza stampa è intervenuto anche il Presidente Michele Emiliano: "Ci sono molti argomenti importantissimi che abbiamo affrontato oggi, uno su tutti quello del costruire la parità delle opportunità tra uomini e donne - ha detto il presidente - oggi voglio lanciare un messaggio a tutti quegli uomini che in questo momento hanno il sospetto di avere preso una strada di relazione con la propria famiglia che può portare a una tragedia. Perché parliamo di tragedie. Non può essere la violenza la risposta, non si può costringere chi non vuol stare più con voi a rimanervi a fianco. Perché questo è inaccettabile e fa male. Fa male a tutti, fa male all'intera società che deve contare morti, come in una guerra di mafia. Siamo di fronte a una realtà che è sconvolgente per il numero dei delitti che gli uomini commettono ogni giorno a danno delle donne e anche dei loro figli. Una cosa inaccettabile. Fate in modo di farvi aiutare, per favore fatevi aiutare. Perché uccidere non è una soluzione mai".