Cronaca
«Fabbrica della droga a Bitonto», 42 condanne nel clan Conte. 20 anni al boss
Inflitti in tutto 343 anni di carcere a pusher e vedette: 20 anni a Domenico Conte, 18 anni a Mario d'Elia
Puglia - giovedì 13 luglio 2023
9.47
Il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Bari, Susanna De Felice, ha condannato ad un totale di 343 anni di carcere 42 imputati nell'inchiesta "Market Drugs" che portò alla luce, nel febbraio 2022, il mercato della droga a Bitonto: venivano smerciati ogni mese tra i 30 e i 40 chilogrammi di sostanze stupefacenti.
Un vero market della droga, tra cocaina, hashish e marijuana, che riusciva a fare fruttare al clan egemone del rione 167, facente capo al boss bitontino Domenico Conte, guadagni dai 20 ai 30mila euro al giorno. Sono stati giudicati, con il giudizio del rito abbreviato, nella giornata di ieri, capi, vedette e spacciatori - 43 furono quelli arrestati nel 2022: sono stati inflitti 20 anni di carcere a Conte, «Mimm u negr», a capo dell'organizzazione, 18 anni a Mario d'Elia, braccio destro del boss.
13 anni e 4 mesi, invece, sono stati inflitti a Giovanni Di Cosimo, mentre per Francesco Bonasia, Damiano Giordano e Giovanni Palmieri, con ruoli di organizzatori e dirigenti, sono stati comminati, rispettivamente, 12, 10 e 8 mesi, e 10 anni di reclusione. Pene pari a 11 anni e 4 mesi di reclusione anche per Alessandro d'Elia e Giuseppe Antuofermo, mentre a 10 anni per Cosimo Liso (di 36 anni), Vincenzo Caputo, Cosimo Liso (di 28 anni), Domenico Liso e per Ruggiero Ricci Coletto.
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Un vero market della droga, tra cocaina, hashish e marijuana, che riusciva a fare fruttare al clan egemone del rione 167, facente capo al boss bitontino Domenico Conte, guadagni dai 20 ai 30mila euro al giorno. Sono stati giudicati, con il giudizio del rito abbreviato, nella giornata di ieri, capi, vedette e spacciatori - 43 furono quelli arrestati nel 2022: sono stati inflitti 20 anni di carcere a Conte, «Mimm u negr», a capo dell'organizzazione, 18 anni a Mario d'Elia, braccio destro del boss.
13 anni e 4 mesi, invece, sono stati inflitti a Giovanni Di Cosimo, mentre per Francesco Bonasia, Damiano Giordano e Giovanni Palmieri, con ruoli di organizzatori e dirigenti, sono stati comminati, rispettivamente, 12, 10 e 8 mesi, e 10 anni di reclusione. Pene pari a 11 anni e 4 mesi di reclusione anche per Alessandro d'Elia e Giuseppe Antuofermo, mentre a 10 anni per Cosimo Liso (di 36 anni), Vincenzo Caputo, Cosimo Liso (di 28 anni), Domenico Liso e per Ruggiero Ricci Coletto.
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