Cronaca
Fatture per operazioni inesistenti: sequestro di 4 milioni per un'azienda di Gioia del Colle
Documentazione falsa rintracciata dalla Guardia di Finanza
Puglia - venerdì 2 dicembre 2022
9.13
Sequestro preventivo di beni, per un valore complessivo di circa quattro milioni di euro, nei confronti di una società della provincia di Bari da parte della Guardia di Finanza. L'azienda, operante nel settore del recupero per il riciclaggio di cascami e rottami metallici, è accusata del reato di dichiarazione fraudolenta mediante l'uso di fatture per operazioni inesistenti, per gli anni dal 2016 al 2020.
Il decreto di sequestro preventivo, emesso dal G.I.P. del Tribunale di Bari, su richiesta della locale Procura della Repubblica, costituisce l'epilogo di un'attività investigativa, condotta dalle fiamme gialle sotto l'egida dell'ufficio del pubblico ministero, che ha permesso di accertare che la società si sarebbe avvalsa di documenti per operazioni inesistenti, riconducibili a soggetti sconosciuti all'anagrafe tributaria, o aventi domicilio diverso, o deceduti alla data di emissione.
Significativi elementi di riscontro sono stati acquisiti, inoltre, dalle informazioni rese dagli oltre 220 soggetti escussi in atti, i quali hanno disconosciuto tutte le ricevute loro intestate, implicanti il conferimento di grosse quantità di materiale (a fronte di conferimenti per piccoli importi) e dichiarato, in alcuni casi, di non conoscere la società. La contabilizzazione e la dichiarazione delle operazioni attestate dai falsi documenti, per un importo complessivo di oltre 15 milioni di euro, ha consentito un risparmio d'imposta pari all'importo in sequestro.
Considerato l'elevato valore indiziario degli elementi acquisiti dalla Tenenza di Gioia del Colle, la locale Procura della Repubblica - in virtù della normativa che prevede la possibilità di applicazione anche della "confisca per equivalente" - ha avanzato una richiesta di sequestro, al fine di inibire il consolidamento del vantaggio economico derivante dalla presunta evasione. Il G.I.P., valutata la richiesta, ha emesso il decreto di sequestro preventivo di beni nella disponibilità della società e, in subordine, del legale rappresentante della stessa.
Il decreto di sequestro preventivo, emesso dal G.I.P. del Tribunale di Bari, su richiesta della locale Procura della Repubblica, costituisce l'epilogo di un'attività investigativa, condotta dalle fiamme gialle sotto l'egida dell'ufficio del pubblico ministero, che ha permesso di accertare che la società si sarebbe avvalsa di documenti per operazioni inesistenti, riconducibili a soggetti sconosciuti all'anagrafe tributaria, o aventi domicilio diverso, o deceduti alla data di emissione.
Significativi elementi di riscontro sono stati acquisiti, inoltre, dalle informazioni rese dagli oltre 220 soggetti escussi in atti, i quali hanno disconosciuto tutte le ricevute loro intestate, implicanti il conferimento di grosse quantità di materiale (a fronte di conferimenti per piccoli importi) e dichiarato, in alcuni casi, di non conoscere la società. La contabilizzazione e la dichiarazione delle operazioni attestate dai falsi documenti, per un importo complessivo di oltre 15 milioni di euro, ha consentito un risparmio d'imposta pari all'importo in sequestro.
Considerato l'elevato valore indiziario degli elementi acquisiti dalla Tenenza di Gioia del Colle, la locale Procura della Repubblica - in virtù della normativa che prevede la possibilità di applicazione anche della "confisca per equivalente" - ha avanzato una richiesta di sequestro, al fine di inibire il consolidamento del vantaggio economico derivante dalla presunta evasione. Il G.I.P., valutata la richiesta, ha emesso il decreto di sequestro preventivo di beni nella disponibilità della società e, in subordine, del legale rappresentante della stessa.