Cronaca
Flusso di droga tra la provincia di Foggia e l'Albania: 29 arresti
Coinvolto, in particolare, il centro di smistamento con base a Orta Nova
Puglia - martedì 11 giugno 2024
8.46
Flusso di droga tra la Puglia e l'Albania, in una rete ben più strutturata su scala nazionale.
Il centro degli affari era Orta Nova, in provincia di Foggia, dove il clan Gaeta è da tempo operativo. Ma l'attività del gruppo si espandeva anche alle province di Barletta-Andria-Trani, Bari, Teramo e Chieti. Una presunta organizzazione criminale è stata smantellata oggi nel corso di una operazione della Guardia di finanza di Bari sfociata nell'esecuzione di 31 misure cautelari emesse dal gip di Bari Rosa Caramia su richiesta della Procura distrettuale antimafia: 29 arresti (15 in carcere, 14 ai domiciliari) e due obblighi di dimora.
Oltre ai provvedimenti restrittivi, è stato disposto anche il sequestro di beni del valore di oltre 2 milioni. Secondo gli inquirenti, il presunto sodalizio aveva una "elevata capacità organizzativa", una "rilevante disponibilità di mezzi finanziari e strumentali", oltre a disporre di una "cassa comune e di una vera e propria 'contabilità di esercizio'", come scrive la finanza in un comunicato.
Agli indagati sono contestati i reati di associazione finalizzata al traffico di stupefacenti, oltre che produzione, traffico e detenzione illecita di droga. Tra gli arrestati Andrea Gaeta, 53enne nipote del boss di Orta Nova Francesco e già imputato per un tentato omicidio, Michele e Mariano Scuccimarra (61 e 33 anni) e Michele Aghilar (40 anni), i principali indagati. Le indagini, iniziate nel maggio 2019 come stralcio di un'altra inchiesta su un gruppo criminale di Bari vecchia, sono state coordinate dalla Dda.
Nei confronti degli indagati sono stati sequestrati 28 terreni agricoli, 7 appartamenti, 900mila euro in contanti, polizze vita, conti correnti e 2 automobili. Le indagini hanno permesso di sequestrare, nel corso del tempo 150 chili di hashish e 200mila euro in contanti.
Il centro degli affari era Orta Nova, in provincia di Foggia, dove il clan Gaeta è da tempo operativo. Ma l'attività del gruppo si espandeva anche alle province di Barletta-Andria-Trani, Bari, Teramo e Chieti. Una presunta organizzazione criminale è stata smantellata oggi nel corso di una operazione della Guardia di finanza di Bari sfociata nell'esecuzione di 31 misure cautelari emesse dal gip di Bari Rosa Caramia su richiesta della Procura distrettuale antimafia: 29 arresti (15 in carcere, 14 ai domiciliari) e due obblighi di dimora.
Oltre ai provvedimenti restrittivi, è stato disposto anche il sequestro di beni del valore di oltre 2 milioni. Secondo gli inquirenti, il presunto sodalizio aveva una "elevata capacità organizzativa", una "rilevante disponibilità di mezzi finanziari e strumentali", oltre a disporre di una "cassa comune e di una vera e propria 'contabilità di esercizio'", come scrive la finanza in un comunicato.
Agli indagati sono contestati i reati di associazione finalizzata al traffico di stupefacenti, oltre che produzione, traffico e detenzione illecita di droga. Tra gli arrestati Andrea Gaeta, 53enne nipote del boss di Orta Nova Francesco e già imputato per un tentato omicidio, Michele e Mariano Scuccimarra (61 e 33 anni) e Michele Aghilar (40 anni), i principali indagati. Le indagini, iniziate nel maggio 2019 come stralcio di un'altra inchiesta su un gruppo criminale di Bari vecchia, sono state coordinate dalla Dda.
Nei confronti degli indagati sono stati sequestrati 28 terreni agricoli, 7 appartamenti, 900mila euro in contanti, polizze vita, conti correnti e 2 automobili. Le indagini hanno permesso di sequestrare, nel corso del tempo 150 chili di hashish e 200mila euro in contanti.