Cronaca
Giovinazzo ricorda Francesco Rucci a 42 anni dall'omicidio
Il brigadiere di Polizia Penitenziaria venne assassinato dai terroristi di Prima Linea
Puglia - lunedì 18 settembre 2023
13.39
«42 anni fa moriva a Milano il giovinazzese Francesco Rucci, Brigadiere del Corpo degli Agenti di Custodia, rimasto ucciso in un attentato operato dai terroristi aggregati al gruppo eversivo "Prima Linea"».
Rucci fu una delle ultime vittime del terrorismo rosso ed a ricordarlo con un post social è il sindaco di Giovinazzo, Michele Sollecito, quasi mezzo secolo dopo quel 18 settembre 1981: «Fu insignito - ha rimarcato il primo cittadino - della medaglia d'oro al merito civile. Il nostro pensiero oggi va a lui per onorarne la memoria e per affermare ancora una volta il senso democratico delle Istituzioni contro ogni violenza e sopraffazione», è stata la conclusione di Sollecito.
I TERRORISTI DI PRIMA LINEA
Prima Linea vide la luce nell'aprile 1977 dalla scissione e poi riunione di vari movimenti eversivi comunisti. Tra i militanti della prima ora, insieme a Enrico Chicco Galmozzi e alla sua compagna Giulia Borelli, ci furono Roberto Rosso, studente alla Normale di Pisa e segretario della sezione sestese di Lotta continua, Enrico Baglioni, arrivato all'eversione da Lotta continua, come il giovane Sergio Segio, cresciuto proprio a Sesto.
Da Torino si unì a loro Marco Donat Cattin, figlio del notabile democristiano Carlo, senatore e più volte ministro, elemento di spicco della formazione eversiva, poi pentitosi e morto nel 1988 sull'autostrada Serenissima, mentre prestava soccorso in autostrada ad un automobilista dopo un incidente in cui egli stesso era rimasto lievemente coinvolto.
Dalle Brigate Rosse, i cui fini erano simili, con obiettivi differenti e con cui Prima Linea era in dissenso, arrivò anche Susanna Ronconi, padovana proveniente da Potere operaio (membro del commando che aveva assassinato i missini Mazzola e Giralucci nel giugno 1974, inizio di una spirale di sangue tra opposte fazioni che terminò solo nel 1982).
L'OMICIDIO
Mentre si recava in macchina presso la Casa Circondariale di Milano - San Vittore dove prestava servizio, il brigadiere Francesco Rucci rimase vittima di un attentato, rivendicato all'epoca dal "Nucleo di Comunisti". All'omicidio parteciparono, secondo quanto ricostruito dagli inquirenti dell'epoca, almeno quattro terroristi, che prima costrinsero il brigadiere a fermarsi e poi gli spararono a bruciapelo, uccidendolo.
Il fatto per cui furono inquisiti militanti della eversione di sinistra già appartenenti a "Prima Linea", fu collegato al clima di tensione allora esistente nell'istituto penitenziario milanese, dove molte furono le accuse della stampa di sinistra di maltrattamenti.
CHI ERA FRANCESCO RUCCI
Nato a Giovinazzo l' 8 luglio del 1956, Rucci entrò nel Corpo degli Agenti di Custodia nel gennaio del 1976. Fu quindi nominato Brigadiere nell'agosto del 1981. Al momento dell'omicidio prestava servizio presso la Casa Circondariale di Milano. È stato insignito della medaglia d'oro al Merito civile "alla memoria" il 12 settembre 2007 dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. A lui è intitolata a Giovinazzo una strada del quartiere Sant'Agostino.
Rucci fu una delle ultime vittime del terrorismo rosso ed a ricordarlo con un post social è il sindaco di Giovinazzo, Michele Sollecito, quasi mezzo secolo dopo quel 18 settembre 1981: «Fu insignito - ha rimarcato il primo cittadino - della medaglia d'oro al merito civile. Il nostro pensiero oggi va a lui per onorarne la memoria e per affermare ancora una volta il senso democratico delle Istituzioni contro ogni violenza e sopraffazione», è stata la conclusione di Sollecito.
I TERRORISTI DI PRIMA LINEA
Prima Linea vide la luce nell'aprile 1977 dalla scissione e poi riunione di vari movimenti eversivi comunisti. Tra i militanti della prima ora, insieme a Enrico Chicco Galmozzi e alla sua compagna Giulia Borelli, ci furono Roberto Rosso, studente alla Normale di Pisa e segretario della sezione sestese di Lotta continua, Enrico Baglioni, arrivato all'eversione da Lotta continua, come il giovane Sergio Segio, cresciuto proprio a Sesto.
Da Torino si unì a loro Marco Donat Cattin, figlio del notabile democristiano Carlo, senatore e più volte ministro, elemento di spicco della formazione eversiva, poi pentitosi e morto nel 1988 sull'autostrada Serenissima, mentre prestava soccorso in autostrada ad un automobilista dopo un incidente in cui egli stesso era rimasto lievemente coinvolto.
Dalle Brigate Rosse, i cui fini erano simili, con obiettivi differenti e con cui Prima Linea era in dissenso, arrivò anche Susanna Ronconi, padovana proveniente da Potere operaio (membro del commando che aveva assassinato i missini Mazzola e Giralucci nel giugno 1974, inizio di una spirale di sangue tra opposte fazioni che terminò solo nel 1982).
L'OMICIDIO
Mentre si recava in macchina presso la Casa Circondariale di Milano - San Vittore dove prestava servizio, il brigadiere Francesco Rucci rimase vittima di un attentato, rivendicato all'epoca dal "Nucleo di Comunisti". All'omicidio parteciparono, secondo quanto ricostruito dagli inquirenti dell'epoca, almeno quattro terroristi, che prima costrinsero il brigadiere a fermarsi e poi gli spararono a bruciapelo, uccidendolo.
Il fatto per cui furono inquisiti militanti della eversione di sinistra già appartenenti a "Prima Linea", fu collegato al clima di tensione allora esistente nell'istituto penitenziario milanese, dove molte furono le accuse della stampa di sinistra di maltrattamenti.
CHI ERA FRANCESCO RUCCI
Nato a Giovinazzo l' 8 luglio del 1956, Rucci entrò nel Corpo degli Agenti di Custodia nel gennaio del 1976. Fu quindi nominato Brigadiere nell'agosto del 1981. Al momento dell'omicidio prestava servizio presso la Casa Circondariale di Milano. È stato insignito della medaglia d'oro al Merito civile "alla memoria" il 12 settembre 2007 dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. A lui è intitolata a Giovinazzo una strada del quartiere Sant'Agostino.