Attualità
Green pass, in arrivo un nuovo decreto: le novità previste
Sarà esteso l'uso della certificazione verde a tutti i luoghi di lavoro
Puglia - giovedì 16 settembre 2021
19.07
L'Italia si appresta a fare un passo ulteriore verso l'estensione del Green pass per contrastare l'epidemia di Covid ed evitare future chiusure: il Consiglio dei ministri ha dato l'ok all'unanimità al nuovo decreto legge che renderà la certificazione verde fondamentale in tutti i luoghi di lavoro. Come riportato da Ansa, l'obbligo di Green pass riguarderà l'ingresso nei luoghi di lavoro vale per tutti i lavoratori privati, dunque sono inclusi gli autonomi e i collaboratori familiari.
Le novità potrebbero entrare in vigore dal prossimo 15 ottobre: l'obbligo andrà applicato a chiunque svolga il suo lavoro nel pubblico e nel privato, incluse colf e badanti. La norma dispone infatti che "chiunque svolge una attività lavorativa nel settore privato è fatto obbligo, ai fini dell'accesso nei luoghi in cui la predetta attività è svolta, di possedere e di esibire su richiesta la certificazione verde".
I guariti dal Covid non dovrebbero più attendere 15 giorni dalla prima dose di vaccino per avere il green pass ma lo otterranno subito dopo la prima somministrazione: questo sarebbe quanto scritto nella bozza del decreto che estende la certificazione ai luoghi di lavoro. L'articolo 4 comma 3 modifica infatti la normativa attuale sostituendo il passaggio in cui si affermava che la certificazione era valida "dal quindicesimo giorno successivo alla somministrazione" con le parole "dalla medesima somministrazione".
Tra le novità, la sospensione dal lavoro, e quindi dallo stipendio, dopo 5 giorni di accesso senza certificato. Per le farmacie verso l'obbligo di prezzi calmierati per i tamponi. Il governo inoltre chiede di estendere l'obbligo di Green pass anche a Quirinale, Consulta e Parlamento. Per il principio dell'autodichia, la norma non si può applicare automaticamente agli organi costituzionali che, in base al decreto, dovranno pronunciarsi entro il 15 ottobre. L'obbligo di certificato è esteso anche a chi opera nelle associazioni di volontariato.
Ma potrebbe non essere l'unico cambiamento: le Regioni avrebbero proposto al Governo di prevedere un calmieramento dei prezzi dei tamponi ed estendere la validità del loro esito da 48 a 72 ore. Sarà il Comitato tecnico-scientifico ad esprimere un parere su questi punti.
Le novità potrebbero entrare in vigore dal prossimo 15 ottobre: l'obbligo andrà applicato a chiunque svolga il suo lavoro nel pubblico e nel privato, incluse colf e badanti. La norma dispone infatti che "chiunque svolge una attività lavorativa nel settore privato è fatto obbligo, ai fini dell'accesso nei luoghi in cui la predetta attività è svolta, di possedere e di esibire su richiesta la certificazione verde".
I guariti dal Covid non dovrebbero più attendere 15 giorni dalla prima dose di vaccino per avere il green pass ma lo otterranno subito dopo la prima somministrazione: questo sarebbe quanto scritto nella bozza del decreto che estende la certificazione ai luoghi di lavoro. L'articolo 4 comma 3 modifica infatti la normativa attuale sostituendo il passaggio in cui si affermava che la certificazione era valida "dal quindicesimo giorno successivo alla somministrazione" con le parole "dalla medesima somministrazione".
Tra le novità, la sospensione dal lavoro, e quindi dallo stipendio, dopo 5 giorni di accesso senza certificato. Per le farmacie verso l'obbligo di prezzi calmierati per i tamponi. Il governo inoltre chiede di estendere l'obbligo di Green pass anche a Quirinale, Consulta e Parlamento. Per il principio dell'autodichia, la norma non si può applicare automaticamente agli organi costituzionali che, in base al decreto, dovranno pronunciarsi entro il 15 ottobre. L'obbligo di certificato è esteso anche a chi opera nelle associazioni di volontariato.
Ma potrebbe non essere l'unico cambiamento: le Regioni avrebbero proposto al Governo di prevedere un calmieramento dei prezzi dei tamponi ed estendere la validità del loro esito da 48 a 72 ore. Sarà il Comitato tecnico-scientifico ad esprimere un parere su questi punti.