Attualità
Il 34% dei ricoverati per Covid non ha sindromi respiratorie
I dati raccolti in uno studio FIASO
Puglia - mercoledì 12 gennaio 2022
15.11
La FIASO, Federazione Italiana Aziende Sanitarie e Ospedaliere, ha raccolto i dati di sei grandi ospedali italiani, tra cui il Policlinico di Bari, evidenziando come tra i ricoverati per Covid, il 34% vi fosse entrato per altre patologie.
In quella percentuale non sono state riscontrate crisi respiratorie o danni polmonari ed un paziente ogni tre, secondo lo studio condotto su 550 casi pubblicato da FIASO, non aveva alcun sintomo legato al virus. La positività è dunque emersa nei controlli di routine pre-ricovero. I pazienti erano giunti in sei nosocomi (oltre al Policlinico barese figurano anche gli Spedali civili di Brescia, l'Irccs ospedale Policlinico San Martino di Genova, l'Irccs Aou di Bologna, il Policlinico Tor Vergata di Roma e l'Ospedale "San Giuseppe Moscati" di Avellino) e la rilevazione è stata effettuata il 5 gennaio scorso.
«Dei 550 pazienti monitorati - ricorda ADN Kronos -, 363 (il 66%) sono ospedalizzati con diagnosi da infezione polmonare, mentre 187 (il 34%) non manifestano segni clinici, radiografici e laboratoristici di interessamento polmonare: ovvero sono stati ricoverati non per il virus ma con il virus».
Tra i contagiati con sintomi severi, inoltre, FIASO ha osservato come vi fossero persone con una media d'età vicina ai 69 anni, mentre tra quelli ricoverati per via di altre patologie la media scendesse drasticamente a 53 anni. Nel primo gruppo, risulta «vaccinato con un ciclo completo di tre dosi o con due dosi da meno di 4 mesi solo il 14%, di contro tra gli altri è vaccinato con tre o due dosi da meno di 4 mesi il 27%. In entrambi i gruppi c'è una preponderanza di soggetti non vaccinati o che non hanno ancora fatto la dose booster».
In quel 34% ci sono infine molte donne in gravidanza o che avevano bisogno di assistenza ginecologica, mentre un corposo 33% di quella fetta di ricoverati per altre patologie era affetto da diabete, malattie cardiovascolari, neurologiche, oncologiche o broncopneumopatie croniche.
In quella percentuale non sono state riscontrate crisi respiratorie o danni polmonari ed un paziente ogni tre, secondo lo studio condotto su 550 casi pubblicato da FIASO, non aveva alcun sintomo legato al virus. La positività è dunque emersa nei controlli di routine pre-ricovero. I pazienti erano giunti in sei nosocomi (oltre al Policlinico barese figurano anche gli Spedali civili di Brescia, l'Irccs ospedale Policlinico San Martino di Genova, l'Irccs Aou di Bologna, il Policlinico Tor Vergata di Roma e l'Ospedale "San Giuseppe Moscati" di Avellino) e la rilevazione è stata effettuata il 5 gennaio scorso.
«Dei 550 pazienti monitorati - ricorda ADN Kronos -, 363 (il 66%) sono ospedalizzati con diagnosi da infezione polmonare, mentre 187 (il 34%) non manifestano segni clinici, radiografici e laboratoristici di interessamento polmonare: ovvero sono stati ricoverati non per il virus ma con il virus».
Tra i contagiati con sintomi severi, inoltre, FIASO ha osservato come vi fossero persone con una media d'età vicina ai 69 anni, mentre tra quelli ricoverati per via di altre patologie la media scendesse drasticamente a 53 anni. Nel primo gruppo, risulta «vaccinato con un ciclo completo di tre dosi o con due dosi da meno di 4 mesi solo il 14%, di contro tra gli altri è vaccinato con tre o due dosi da meno di 4 mesi il 27%. In entrambi i gruppi c'è una preponderanza di soggetti non vaccinati o che non hanno ancora fatto la dose booster».
In quel 34% ci sono infine molte donne in gravidanza o che avevano bisogno di assistenza ginecologica, mentre un corposo 33% di quella fetta di ricoverati per altre patologie era affetto da diabete, malattie cardiovascolari, neurologiche, oncologiche o broncopneumopatie croniche.