Sport
Il Bari sempre più vicino alla Serie B: mancano 5 punti alla promozione
Vittoria di misura anche ieri contro la Vibonese
Puglia - lunedì 21 marzo 2022
14.11
Bisognava vincere, e vittoria è stata. Tutto il resto conta poco, se non addirittura zero. Il Bari fatica, non brilla e certamente non incanta, ma sul terreno della Vibonese centra un successo d'oro, che di fatto vale l'avvio del conto alla rovescia verso la promozione aritmetica in Serie B.
Certo, vincere 0-1 in casa dell'ultima in classifica, con il goal di un centrocampista che entra all'80' e la butta dentro all'82' potrebbe non essere il massimo. Ma va fatta un'analisi, anche superficiale, per spiegare (se proprio c'è il bisogno di spiegarlo) la partita del Luigi Razza. Mignani, nel post gara, ha parlato di una «Partita difficilissima», per via del campo mal ridotto e del forte vento che, soprattutto nel primo tempo, condiziona e non poco la capacità di manovra dei galletti. In più, c'è da considerare che la Vibonese - prima del fischio d'inizio - era in una posizione talmente delicata di classifica da affrontare la sfida contro la capolista con lo spirito di chi è all'ultima spiaggia. E se a questo ci si aggiunge che il Bari deve fare a meno di cinque pedine importanti (Frattali, Belli, Ricci, Galano e Citro) al culmine di una settimana molto dispendiosa, dopo le vittorie pesantissime su Catanzaro e Juve Stabia, il gioco è fatto.
Ecco, quindi, che ne primo tempo Polverino ricalca la sua firma su questo campionato del Bari disinnescando gli insidiosi tiri da fuori di Corsi e Curiale, mentre i suoi compagni si arenano a centrocampo e trovano il primo tiro della partita al 44' con D'Errico. Nella ripresa la musica è la stessa: Polverino si ripete su Curiale, e la Vibonese di Orlandi conferma di meritare più di qualcosa in più rispetto agli uomini di Mignani. Ma il tecnico dei galletti ha, dalla sua, una panchina lunga, anche al netto delle parecchie indisponibilità: Mignani tira fuori Paponi, D'Errico, Botta, Maiello e Antenucci per mandare in campo Cheddira, Mallamo, Misuraca, Scavone e Simeri. E proprio gli ultimi due confezionano il goal-vittoria: tiro sballato di Simeri dal limite che diventa un assist per Scavone, mancino da posizione ravvicinata e palla in buca d'angolo. Crudele? Sì, perché la Vibonese meriterebbe almeno il pareggio, ma è la dura legge del goal. L'ingiustizia del calcio, che premia la più forte a discapito di quella che - nell'arco della partita - si è dimostrata la migliore.
Non è, d'altra parte, la prima volta in stagione che il Bari la "sfanga" contro un avversario meno quotato, e tante altre volte i galletti sono scivolati sulle bucce di banana. E se abbiamo lodato in diverse occasioni e in momenti molto più decisivi di questo il "corto muso" di Mignani, non possiamo fare a meno di uniformarci anche ora, che l'unico obiettivo è centrare il prima possibile i cinque punti che mancano per la matematica promozione. Mignani, il tecnico che ha cucito addosso alla squadra l'abito della sua identità corale al di là dei singoli, ha spesso ripetuto il mantra: «Le partite si vincono anche 1-0». Contava solo vincere prima, conta solo vincere a maggior ragione ora che il tanto agognato obiettivo è lì, a portata di mano.
Con una vittoria contro la Fidelis Andria nel derby del San Nicola e un mancato successo del Catanzaro contro la Juve Stabia, domenica prossima potrebbe già esserci la matematica certezza della serie B. Ma che sia festa o no, anche lì conterà solo vincere, corto muso o meno importa davvero poco. E, chissà, se per il countdown promozione si rivedrà il San Nicola pieno come per le grandi occasioni. D'altra parte, la voglia di festeggiare non è mai stata così alta, dopo tre anni di serie C a ingoiare bocconi amari. E, chissà, il momento di consegnare la terza serie alla memoria potrebbe essere davvero molto vicino.
Certo, vincere 0-1 in casa dell'ultima in classifica, con il goal di un centrocampista che entra all'80' e la butta dentro all'82' potrebbe non essere il massimo. Ma va fatta un'analisi, anche superficiale, per spiegare (se proprio c'è il bisogno di spiegarlo) la partita del Luigi Razza. Mignani, nel post gara, ha parlato di una «Partita difficilissima», per via del campo mal ridotto e del forte vento che, soprattutto nel primo tempo, condiziona e non poco la capacità di manovra dei galletti. In più, c'è da considerare che la Vibonese - prima del fischio d'inizio - era in una posizione talmente delicata di classifica da affrontare la sfida contro la capolista con lo spirito di chi è all'ultima spiaggia. E se a questo ci si aggiunge che il Bari deve fare a meno di cinque pedine importanti (Frattali, Belli, Ricci, Galano e Citro) al culmine di una settimana molto dispendiosa, dopo le vittorie pesantissime su Catanzaro e Juve Stabia, il gioco è fatto.
Ecco, quindi, che ne primo tempo Polverino ricalca la sua firma su questo campionato del Bari disinnescando gli insidiosi tiri da fuori di Corsi e Curiale, mentre i suoi compagni si arenano a centrocampo e trovano il primo tiro della partita al 44' con D'Errico. Nella ripresa la musica è la stessa: Polverino si ripete su Curiale, e la Vibonese di Orlandi conferma di meritare più di qualcosa in più rispetto agli uomini di Mignani. Ma il tecnico dei galletti ha, dalla sua, una panchina lunga, anche al netto delle parecchie indisponibilità: Mignani tira fuori Paponi, D'Errico, Botta, Maiello e Antenucci per mandare in campo Cheddira, Mallamo, Misuraca, Scavone e Simeri. E proprio gli ultimi due confezionano il goal-vittoria: tiro sballato di Simeri dal limite che diventa un assist per Scavone, mancino da posizione ravvicinata e palla in buca d'angolo. Crudele? Sì, perché la Vibonese meriterebbe almeno il pareggio, ma è la dura legge del goal. L'ingiustizia del calcio, che premia la più forte a discapito di quella che - nell'arco della partita - si è dimostrata la migliore.
Non è, d'altra parte, la prima volta in stagione che il Bari la "sfanga" contro un avversario meno quotato, e tante altre volte i galletti sono scivolati sulle bucce di banana. E se abbiamo lodato in diverse occasioni e in momenti molto più decisivi di questo il "corto muso" di Mignani, non possiamo fare a meno di uniformarci anche ora, che l'unico obiettivo è centrare il prima possibile i cinque punti che mancano per la matematica promozione. Mignani, il tecnico che ha cucito addosso alla squadra l'abito della sua identità corale al di là dei singoli, ha spesso ripetuto il mantra: «Le partite si vincono anche 1-0». Contava solo vincere prima, conta solo vincere a maggior ragione ora che il tanto agognato obiettivo è lì, a portata di mano.
Con una vittoria contro la Fidelis Andria nel derby del San Nicola e un mancato successo del Catanzaro contro la Juve Stabia, domenica prossima potrebbe già esserci la matematica certezza della serie B. Ma che sia festa o no, anche lì conterà solo vincere, corto muso o meno importa davvero poco. E, chissà, se per il countdown promozione si rivedrà il San Nicola pieno come per le grandi occasioni. D'altra parte, la voglia di festeggiare non è mai stata così alta, dopo tre anni di serie C a ingoiare bocconi amari. E, chissà, il momento di consegnare la terza serie alla memoria potrebbe essere davvero molto vicino.