Turismo
Il New York Times celebra il Salento: «Uno dei luoghi più belli al mondo»
Omaggio nell'inserto dedicato al Sud della Puglia
Puglia - domenica 31 luglio 2022
"C'è qualcosa nell'aria nel Salento italiano": inizia così lo speciale Travel del The New York Times dedicato al Salento, guida sui migliori luoghi da visitare in tutto il mondo.
La giornalista Ondine Cohane dedica una dichiarazione d'amore al tacco d'Italia descrivendo la scoperta di luoghi inaspettati tra i vicoli, l'accoglienza dei mercanti e dei ristoratori, la bontà dei sapori locali e la meraviglia di vagare accompagnati dal vento che accarezza la pietra leccese. Non mancano i richiami al mare, alle lunghe spiagge e all'energia dei pugliesi che arricchiscono l'articolo con le immagini della fotografa Susan Wright.
Cohane parte da Lecce, dai consigli che negozianti ed esercenti le danno sui venti, le influenze sul mare e di conseguenza sulla decisione preferire una gita nell'entroterra. Poi ci si sposta all'esaltazione della pietra intagliata, la luce dorata prima del tramonto e l'affascinante architettura di palazzi e chiese. Per poi passare ai suggerimenti che vanno dal Saloon Keeper 1933, un bar in stile speakeasy di cui viene esaltata la vicinanza al centro storico, alle tante dimore storiche riconvertite, soprattutto da imprenditori stranieri, in resort di alto livello. "Nonostante sia collegata al resto del paese via terra, l'area sembra più un'isola".
E quindi ecco Convento di Santa Maria di Costantinopoli a Marittima di Diso, il chiostro di un ex convento francescano con le originarie celle dei monaci che Athena McAlpine e suo marito Alistar "hanno trasformato in un rifugio unico nel suo genere con una collezione d'arte e manufatti degna di un museo"; o Masseria Trapanà, in cui Rob Potters dall'Australia "ha resuscitato un edificio abbandonato a nord di Lecce non abitato per 200 anni trasformandolo in un resort di lusso pieno di luce"; ma ancora il Castello di Ugento rimesso a nuovo dall'ex amministratore delegato della Pepsi Massimo Fasanella d'Amore di Ruffano e la sua partner Diana Bianchi, "scoprendone gli affreschi del XVII secolo"; e anche Castle Elvira, una proprietà di 37 acri fuori Trepuzzi, con un castello, una masseria, un cottage, un'antica torre e un ristorante e bar.
La giornalista Ondine Cohane dedica una dichiarazione d'amore al tacco d'Italia descrivendo la scoperta di luoghi inaspettati tra i vicoli, l'accoglienza dei mercanti e dei ristoratori, la bontà dei sapori locali e la meraviglia di vagare accompagnati dal vento che accarezza la pietra leccese. Non mancano i richiami al mare, alle lunghe spiagge e all'energia dei pugliesi che arricchiscono l'articolo con le immagini della fotografa Susan Wright.
Cohane parte da Lecce, dai consigli che negozianti ed esercenti le danno sui venti, le influenze sul mare e di conseguenza sulla decisione preferire una gita nell'entroterra. Poi ci si sposta all'esaltazione della pietra intagliata, la luce dorata prima del tramonto e l'affascinante architettura di palazzi e chiese. Per poi passare ai suggerimenti che vanno dal Saloon Keeper 1933, un bar in stile speakeasy di cui viene esaltata la vicinanza al centro storico, alle tante dimore storiche riconvertite, soprattutto da imprenditori stranieri, in resort di alto livello. "Nonostante sia collegata al resto del paese via terra, l'area sembra più un'isola".
E quindi ecco Convento di Santa Maria di Costantinopoli a Marittima di Diso, il chiostro di un ex convento francescano con le originarie celle dei monaci che Athena McAlpine e suo marito Alistar "hanno trasformato in un rifugio unico nel suo genere con una collezione d'arte e manufatti degna di un museo"; o Masseria Trapanà, in cui Rob Potters dall'Australia "ha resuscitato un edificio abbandonato a nord di Lecce non abitato per 200 anni trasformandolo in un resort di lusso pieno di luce"; ma ancora il Castello di Ugento rimesso a nuovo dall'ex amministratore delegato della Pepsi Massimo Fasanella d'Amore di Ruffano e la sua partner Diana Bianchi, "scoprendone gli affreschi del XVII secolo"; e anche Castle Elvira, una proprietà di 37 acri fuori Trepuzzi, con un castello, una masseria, un cottage, un'antica torre e un ristorante e bar.