Attualità
LA PUGLIA NEL PALLONE - Il Natale un po’ magro del calcio pugliese
Dalla Serie A alla Serie C vince solo il Monopoli. Serie D girone H: tra esoneri, violenza e bellezza
Puglia - martedì 24 dicembre 2024
11.21
Non sarà certo un Natale felicissimo quello del calcio pugliese, almeno per quel che riguarda il calcio professionistico, eccezion fatta per l'isola felice Monopoli, brillante vice capolista del girone C di Serie C. In Serie A cade in piedi, ma cade pur sempre il Lecce, sconfitto al "Via del Mare" da una Lazio meno brillante del solito, ma più cinica nell'approfittare della superiorità numerica, e anche più fortunata, come dimostrato dalla traversa colpita in pieno recupero da Kaba a Provedel ampiamente battuto.
Al Lecce, oltre naturalmente ai complimenti per una prestazione oltremodo coraggiosa, restano i rimpianti per quella che senza l'espulsione di Guilbert sarebbe probabilmente stata tutt'altra partita, il bellissimo gol del momentaneo pareggio firmato da Tete Morente, e uno stato di forma complessivo in evidente crescita da quando si è insediato mister Giampaolo. Per il resto, mai come quest'anno, per restare in Serie A, ci sarà da lottare fino all'ultima stilla di sudore dell'ultima partita di campionato, alla luce della folta e combattiva concorrenza.
Se il Lecce è caduto a testa alta, in Serie B, il Bari è caduto e basta. Contro la Sud Tirol, i galletti hanno fatto registrare consistenti passi indietro sia dall'ovvio punto di vista del risultato, sia dal punto di vista della prestazione, in una partita dove i ragazzi di Moreno Longo quasi mai hanno dato la sensazione di poter vincere la partita. Discorso inverso per i biancorossi altoatesini, tatticamente rivitalizzati dall'esperto Fabrizio Castori, il quale, da vecchio marpione della categoria ha sistematicamente inaridito le fonti di gioco del Bari. Poi nel calcio (quello vero, non i deliri da live, da social e da opinionismo sportivo di quart'ordine) si sa: le partite che non puoi vincere non le devi perdere. Cosa che non è riuscita al Bari, punito forse oltre misura dalla stoccata del carneade italo-marocchino El Kaouakibi, prontissimo a sfruttare l'imperdonabile dormita finale della difesa biancorossa.
Dopo questa sconfitta, la missione del Bari deve essere quella di evitare l'ennesimo pericoloso tracollo psicologico. Una situazione che squadra e ambiente devono evitare assolutamente, visto che negli ultimi anni è un film che dalle parti del "San Nicola" si è visto già fin troppe volte.
In Serie C una poche note liete del week end calcistico prenatalizio viene dal Monopoli, che con un 4-0 si sbarazza facilmente di una Turris sempre più in difficoltà, e mantiene un ottimo secondo posto in classifica a soli due punti dalla corazzata Benevento (vittoriosa per 2-1 a Cava dè Tirreni). La squadra del presidente Rossiello si conferma sempre più una solida (in tutti i sensi) realtà della terza categoria nazionale. Una realtà fatta non di chiacchiere e proclami, ma di competenza e conoscenza calcistica.
Perde invece una grossa occasione l'Audace Cerignola, che con la partita contro la Juventus Next Gen ormai in pugno sul risultato di 3-1, decide di esagerare col risultato di farsi infilare per ben due volte di rimessa dalla squadra di Brambilla, per un 3-3 finale che sa tanto di opportunità gettata al vento.
Finisce invece 0-0 il posticipo serale del lunedì fra Trapani e Foggia, dove i satanelli di mister Zauri ritrovavano il discusso ex mister Ezio Capuano. Un pareggio che serve a poco in ottica playoff, tra due delle squadre che sin qui hanno maggiormente deluso.
Ancora un risultato negativo (il terzo consecutivo) per la Team Altamura, che al "D'Angelo", tra campionato e coppa, incassa la terza sconfitta interna di fila. A uscire vittorioso dalla trasferta nella città del pane, questa volta è il Crotone di uno scatenato Tumminello, che rifila agli altamurani un 3-1 questa volta assai più netto dal punto di vista del gioco di quello di sette giorni fa contro l'Avellino e che riporta la squadra di Daniele Di Donato alla dura realtà di una salvezza ancora tutta da conquistare.
Salvezza che per il Taranto, sconfitto per 0-2 dal Giugliano in uno "Iacovone" tristemente deserto, pare a tutti gli effetti un discorso già bello che chiuso, nell'attesa che qualcosa o qualcuno ponga fine alla vergognosa agonia alla quale viene ancora una volta costretta una città di 200mila abitanti, e una squadra che, ripetiamo, vide le gesta degli Erasmo Iacovone, dei Franco Selvaggi, dei Lino Mutti, dei Nicola Cassano, dei Vito Chimenti, dei Totò Lopez, dei Nicola D'Ottavio e dei Pietro Maiellaro.
Il week end di magra del calcio professionistico pugliese fa da contraltare alla grande bellezza del girone H di Serie D: forse mai come quest'anno così avvincente e spettacolare, con 5/6 squadre li, pronte a giocarsi il tutto per tutto per ottenere il tanto sospirato accesso nel calcio che conta. In testa al girone vi è ora un terzetto formato: dalla Nocerina, che si è fatta imporre il 2-2 in casa dal Matera; dalla Fidelis Andria, vittoriosa al "Degli Ulivi" sulla Palmese grazie all'ennesima prodezza di Mateus Da Silva; e dal Casarano, che vendica l'assurdo e inqualificabile episodio di violenza e vandalismo ai danni del suo pullman in quel di Ischia, rifilando ai gialloblu locali un devastante 8-3 con la coppia d'oro Malcore-Loiodice assoluta protagonista della goleada.
Si stacca momentaneamente dal terzetto di vertice il Martina, che a Manfredonia non va oltre un combattutissimo 1-1 contro i sipontini di mister Cinque, mentre costa invece carissimo a Ciro Ginestra la sconfitta per 1-0 della Virtus Francavilla sul campo dell'Ugento. Il tecnico di Pozzuoli è stato infatti sollevato dall'incarico nella giornata di ieri, andando a completare con i vari Danucci, Laterza, Novelli e Ciullo un primato davvero curioso del girone H di Serie D: dove ben cinque delle sei formazioni di vertice hanno esonerato il tecnico con il quale avevano iniziato la stagione. Resiste, sulla panchina del Martina, ancora il solo, inossidabile Massimo Pizzulli.
Per quanto riguarda il resto delle pugliesi di Serie D, da segnalare le sconfitte interne del Nardò, sconfitto per 0-2 dal Fasano, e del Gravina, superato per 0-1 dalla Real Acerrana, mentre si complica maledettamente la già difficilissima situazione del Brindisi, sconfitto per 1-0 a Francavilla in Sinni e precipitato a -11 dalla zona playout.
Al Lecce, oltre naturalmente ai complimenti per una prestazione oltremodo coraggiosa, restano i rimpianti per quella che senza l'espulsione di Guilbert sarebbe probabilmente stata tutt'altra partita, il bellissimo gol del momentaneo pareggio firmato da Tete Morente, e uno stato di forma complessivo in evidente crescita da quando si è insediato mister Giampaolo. Per il resto, mai come quest'anno, per restare in Serie A, ci sarà da lottare fino all'ultima stilla di sudore dell'ultima partita di campionato, alla luce della folta e combattiva concorrenza.
Se il Lecce è caduto a testa alta, in Serie B, il Bari è caduto e basta. Contro la Sud Tirol, i galletti hanno fatto registrare consistenti passi indietro sia dall'ovvio punto di vista del risultato, sia dal punto di vista della prestazione, in una partita dove i ragazzi di Moreno Longo quasi mai hanno dato la sensazione di poter vincere la partita. Discorso inverso per i biancorossi altoatesini, tatticamente rivitalizzati dall'esperto Fabrizio Castori, il quale, da vecchio marpione della categoria ha sistematicamente inaridito le fonti di gioco del Bari. Poi nel calcio (quello vero, non i deliri da live, da social e da opinionismo sportivo di quart'ordine) si sa: le partite che non puoi vincere non le devi perdere. Cosa che non è riuscita al Bari, punito forse oltre misura dalla stoccata del carneade italo-marocchino El Kaouakibi, prontissimo a sfruttare l'imperdonabile dormita finale della difesa biancorossa.
Dopo questa sconfitta, la missione del Bari deve essere quella di evitare l'ennesimo pericoloso tracollo psicologico. Una situazione che squadra e ambiente devono evitare assolutamente, visto che negli ultimi anni è un film che dalle parti del "San Nicola" si è visto già fin troppe volte.
In Serie C una poche note liete del week end calcistico prenatalizio viene dal Monopoli, che con un 4-0 si sbarazza facilmente di una Turris sempre più in difficoltà, e mantiene un ottimo secondo posto in classifica a soli due punti dalla corazzata Benevento (vittoriosa per 2-1 a Cava dè Tirreni). La squadra del presidente Rossiello si conferma sempre più una solida (in tutti i sensi) realtà della terza categoria nazionale. Una realtà fatta non di chiacchiere e proclami, ma di competenza e conoscenza calcistica.
Perde invece una grossa occasione l'Audace Cerignola, che con la partita contro la Juventus Next Gen ormai in pugno sul risultato di 3-1, decide di esagerare col risultato di farsi infilare per ben due volte di rimessa dalla squadra di Brambilla, per un 3-3 finale che sa tanto di opportunità gettata al vento.
Finisce invece 0-0 il posticipo serale del lunedì fra Trapani e Foggia, dove i satanelli di mister Zauri ritrovavano il discusso ex mister Ezio Capuano. Un pareggio che serve a poco in ottica playoff, tra due delle squadre che sin qui hanno maggiormente deluso.
Ancora un risultato negativo (il terzo consecutivo) per la Team Altamura, che al "D'Angelo", tra campionato e coppa, incassa la terza sconfitta interna di fila. A uscire vittorioso dalla trasferta nella città del pane, questa volta è il Crotone di uno scatenato Tumminello, che rifila agli altamurani un 3-1 questa volta assai più netto dal punto di vista del gioco di quello di sette giorni fa contro l'Avellino e che riporta la squadra di Daniele Di Donato alla dura realtà di una salvezza ancora tutta da conquistare.
Salvezza che per il Taranto, sconfitto per 0-2 dal Giugliano in uno "Iacovone" tristemente deserto, pare a tutti gli effetti un discorso già bello che chiuso, nell'attesa che qualcosa o qualcuno ponga fine alla vergognosa agonia alla quale viene ancora una volta costretta una città di 200mila abitanti, e una squadra che, ripetiamo, vide le gesta degli Erasmo Iacovone, dei Franco Selvaggi, dei Lino Mutti, dei Nicola Cassano, dei Vito Chimenti, dei Totò Lopez, dei Nicola D'Ottavio e dei Pietro Maiellaro.
Il week end di magra del calcio professionistico pugliese fa da contraltare alla grande bellezza del girone H di Serie D: forse mai come quest'anno così avvincente e spettacolare, con 5/6 squadre li, pronte a giocarsi il tutto per tutto per ottenere il tanto sospirato accesso nel calcio che conta. In testa al girone vi è ora un terzetto formato: dalla Nocerina, che si è fatta imporre il 2-2 in casa dal Matera; dalla Fidelis Andria, vittoriosa al "Degli Ulivi" sulla Palmese grazie all'ennesima prodezza di Mateus Da Silva; e dal Casarano, che vendica l'assurdo e inqualificabile episodio di violenza e vandalismo ai danni del suo pullman in quel di Ischia, rifilando ai gialloblu locali un devastante 8-3 con la coppia d'oro Malcore-Loiodice assoluta protagonista della goleada.
Si stacca momentaneamente dal terzetto di vertice il Martina, che a Manfredonia non va oltre un combattutissimo 1-1 contro i sipontini di mister Cinque, mentre costa invece carissimo a Ciro Ginestra la sconfitta per 1-0 della Virtus Francavilla sul campo dell'Ugento. Il tecnico di Pozzuoli è stato infatti sollevato dall'incarico nella giornata di ieri, andando a completare con i vari Danucci, Laterza, Novelli e Ciullo un primato davvero curioso del girone H di Serie D: dove ben cinque delle sei formazioni di vertice hanno esonerato il tecnico con il quale avevano iniziato la stagione. Resiste, sulla panchina del Martina, ancora il solo, inossidabile Massimo Pizzulli.
Per quanto riguarda il resto delle pugliesi di Serie D, da segnalare le sconfitte interne del Nardò, sconfitto per 0-2 dal Fasano, e del Gravina, superato per 0-1 dalla Real Acerrana, mentre si complica maledettamente la già difficilissima situazione del Brindisi, sconfitto per 1-0 a Francavilla in Sinni e precipitato a -11 dalla zona playout.