Cronaca
La storia di Merek: dall'Uganda a Bari per il trapianto di rene. Ora sogna di diventare medico
In Africa era costretto a percorrere 450 chilometri per sottoporsi alla dialisi
Puglia - venerdì 22 ottobre 2021
12.33
È una storia a lieto fine quella di Merek, ragazzo dell'Uganda che a Bari ha avuto una seconda possibilità di vivere grazie al trapianto di rene.
Il trapianto è stato eseguito al Policlinico di Bari. L'organo, prelevato da Padova, è stato trapiantato con successo dal Prof. Giuseppe Lucarelli e dal dott. Marco Spilotros dell'equipe di Urologia I, che si sono formati presso la Scuola del prof. Michele Battaglia.
Merek è arrivato in Italia cinque anni fa. Era affetto da insufficienza renale terminale e si è affidato alle cure del dottor Mario Giordano, direttore della nefrologia pediatrica del Giovanni XXIII, che lo ha avviato al trattamento dialitico.
È stato accolto con sua sorella maggiore dalla comunità francescana di Padre Carmelo a Sannicandro e oggi vive in una famiglia affidataria di Altamura e frequenta il liceo scientifico. Una volta maggiorenne ha proseguito il trattamento dialitico in nefrologia presso ospedale della Murgia "Fabio Perinei".
"Merek in Uganda, per sottoporsi alla dialisi, era costretto a percorrere 450 km per raggiungere l'ospedale della capitale, Kampala, uno dei soli due centri dialisi del paese", spiega il prof. Loreto Gesualdo, coordinatore regionale del Centro trapianti e direttore di nefrologia al Policlinico.
"Ho rischiato la vita per arrivare qui – racconta Merek dal suo letto nel centro trapianti fegato/rene al quarto piano del padiglione Asclepios - Ora posso dire che ce l'ho fatta. In questi anni di sofferenza ho costruito il sogno di diventare medico. Sto studiando. Voglio frequentare l'università qui in Italia e poi voglio tornare in Uganda ad aiutare lì le persone che soffrono".
"Il suo caso, oltre a rappresentare un grande percorso di solidarietà, è la testimonianza dell'universalità e uguaglianza del nostro sistema sanitario nazionale", aggiunge il prof. Gesualdo che con le università e il Policlinico di Bari e di Foggia ha avviato nel 2015 la missione umanitaria 'From Puglia with Love'.
"L'Uganda – spiega Gesualdo - è un paese di 40 milioni di abitanti con solo 5 medici specializzati in Nefrologia. Abbiamo aperto in collaborazione con l'Università di Mbarara, nel villaggio Puglia della città, un centro dialisi con 8 postazioni dialitiche e presto sarà attiva una stazione di telemedicina. Il covid ci ha un po' bloccati, ma riprenderemo presto le attività. Con il prof. Michele Battaglia abbiamo anche noi un sogno. Vogliamo avviare un programma di trapianti da vivente anche in Africa".
Il trapianto è stato eseguito al Policlinico di Bari. L'organo, prelevato da Padova, è stato trapiantato con successo dal Prof. Giuseppe Lucarelli e dal dott. Marco Spilotros dell'equipe di Urologia I, che si sono formati presso la Scuola del prof. Michele Battaglia.
Merek è arrivato in Italia cinque anni fa. Era affetto da insufficienza renale terminale e si è affidato alle cure del dottor Mario Giordano, direttore della nefrologia pediatrica del Giovanni XXIII, che lo ha avviato al trattamento dialitico.
È stato accolto con sua sorella maggiore dalla comunità francescana di Padre Carmelo a Sannicandro e oggi vive in una famiglia affidataria di Altamura e frequenta il liceo scientifico. Una volta maggiorenne ha proseguito il trattamento dialitico in nefrologia presso ospedale della Murgia "Fabio Perinei".
"Merek in Uganda, per sottoporsi alla dialisi, era costretto a percorrere 450 km per raggiungere l'ospedale della capitale, Kampala, uno dei soli due centri dialisi del paese", spiega il prof. Loreto Gesualdo, coordinatore regionale del Centro trapianti e direttore di nefrologia al Policlinico.
"Ho rischiato la vita per arrivare qui – racconta Merek dal suo letto nel centro trapianti fegato/rene al quarto piano del padiglione Asclepios - Ora posso dire che ce l'ho fatta. In questi anni di sofferenza ho costruito il sogno di diventare medico. Sto studiando. Voglio frequentare l'università qui in Italia e poi voglio tornare in Uganda ad aiutare lì le persone che soffrono".
"Il suo caso, oltre a rappresentare un grande percorso di solidarietà, è la testimonianza dell'universalità e uguaglianza del nostro sistema sanitario nazionale", aggiunge il prof. Gesualdo che con le università e il Policlinico di Bari e di Foggia ha avviato nel 2015 la missione umanitaria 'From Puglia with Love'.
"L'Uganda – spiega Gesualdo - è un paese di 40 milioni di abitanti con solo 5 medici specializzati in Nefrologia. Abbiamo aperto in collaborazione con l'Università di Mbarara, nel villaggio Puglia della città, un centro dialisi con 8 postazioni dialitiche e presto sarà attiva una stazione di telemedicina. Il covid ci ha un po' bloccati, ma riprenderemo presto le attività. Con il prof. Michele Battaglia abbiamo anche noi un sogno. Vogliamo avviare un programma di trapianti da vivente anche in Africa".