Cronaca
Morto a 103 Nicola Amenduni, patron delle Acciaierie Valbruna
Aveva origini pugliesi. Lutto cittadino a Vicenza
Puglia - lunedì 7 febbraio 2022
15.25
È morto Nicola Amenduni, storico patron delle Acciaierie Valbruna nel vicentino. Avrebbe compiuto il prossimo aprile 104 anni.
A lui è legata l'epopea d'oro dell'industria metallurgica in Veneto ed anche in Italia. Le sue origini baresi non erano mai state rinnegate, nonostante dal 1957 avesse legato il suo nome alla società vicentina, per portarla ad essere uno dei colossi principali del settore nella penisola, con oltre 2500 dipendenti e ben 42 filiali in tutto il mondo.
Era sposato con Mariuccia Gresele, o donna Mariù, come era conosciuta e chiamata dal marito, avendo con lei cinque figli, Michele, Ernesto, Massimo, Maurizio e Antonella, tutti direttamente coinvolti nell'attività di un'azienda e di un marchio storico per il nostro Paese.
Nicola Amenduni era forse l'ultimo dei grandi patriarchi dell'industria italiana. Classe 1918, era partito dalla Puglia con ambizioni minime, ma il lavoro quotidiano lo avevano portato a diventare uno degli imprenditori di maggior successo su scala continentale.
Il momento più buio lo visse nel 2015, quando un'inchiesta della Guardia di Finanza portò a perquisizioni nella Banca Popolare di Vicenza, di cui controllava un cospicuo pacchetto azionario. Non volle mai abbandonare "la barca", come ha più volte ostinatamente ripetuto, avendo anche ingenti perdite.
A Vicenza, sua città adottiva, è stato proclamato il lutto cittadino.
A lui è legata l'epopea d'oro dell'industria metallurgica in Veneto ed anche in Italia. Le sue origini baresi non erano mai state rinnegate, nonostante dal 1957 avesse legato il suo nome alla società vicentina, per portarla ad essere uno dei colossi principali del settore nella penisola, con oltre 2500 dipendenti e ben 42 filiali in tutto il mondo.
Era sposato con Mariuccia Gresele, o donna Mariù, come era conosciuta e chiamata dal marito, avendo con lei cinque figli, Michele, Ernesto, Massimo, Maurizio e Antonella, tutti direttamente coinvolti nell'attività di un'azienda e di un marchio storico per il nostro Paese.
Nicola Amenduni era forse l'ultimo dei grandi patriarchi dell'industria italiana. Classe 1918, era partito dalla Puglia con ambizioni minime, ma il lavoro quotidiano lo avevano portato a diventare uno degli imprenditori di maggior successo su scala continentale.
Il momento più buio lo visse nel 2015, quando un'inchiesta della Guardia di Finanza portò a perquisizioni nella Banca Popolare di Vicenza, di cui controllava un cospicuo pacchetto azionario. Non volle mai abbandonare "la barca", come ha più volte ostinatamente ripetuto, avendo anche ingenti perdite.
A Vicenza, sua città adottiva, è stato proclamato il lutto cittadino.