Cronaca
Omicidio Vito Caputo a Capurso: arrestati due 26enni
Tra loro ci sarebbe l'autore materiale del delitto avvenuto lo scorso 16 marzo
Puglia - mercoledì 13 settembre 2023
10.35
I Carabinieri della Compagnia di Triggiano, nella notte, hanno eseguito un'ordinanza di custodia cautelare nei confronti di due soggetti, emessa dal Gip presso il Tribunale di Bari su richiesta della locale Procura, nella quale vengono riconosciuti gravi indizi di colpevolezza a carico di altrettanti indagati, coinvolti nell'omicidio di Caputo Vito, 29enne di Mola di Bari, avvenuto lo scorso 16 marzo.
Secondo l'impostazione accusatoria accolta dal Gip (fatta salva la valutazione nelle fasi successive con il contributo della difesa), le indagini, coordinate dalla Procura Ordinaria del capoluogo pugliese e sviluppate dalla Sezione Operativa della Compagnia di Triggiano, mediante l'ascolto di testimoni e l'utilizzo delle intercettazioni telefoniche ed ambientali hanno accertato le responsabilità degli uomini coinvolti nella rissa a seguito della quale il 29enne di Mola di Bari è stato ucciso con 12 coltellate.
L'omicidio sarebbe riconducibile ad un contesto di violenza, gelosia e vendette in cui erano coinvolti, da una parte, F.C., 26enne di Mola di Bari, e dall'altra P.C., 26enne di Capurso. In particolare, il pomeriggio del 16 marzo, F.C., accompagnato dal Caputo, aveva deciso di raggiungere nel comune di Cellamare il 26enne di Capurso per un chiarimento. Sul posto, dopo un primo confronto, i due hanno dato vita ad un inseguimento a bordo delle proprie autovetture conclusosi, dopo svariate manovre pericolose e speronamenti, in un parcheggio di via Casamassima a Capurso. A quel punto, nel pieno della rissa scatenatasi, P.C. prima colpiva con dodici fendenti Caputo Vito, uccidendolo, e poi colpiva con altre 9 coltellate F.C. ferendolo gravemente.
Per i fatti descritti, P.C. è stato associato al carcere di Bari e risponderà di omicidio volontario e tentato omicidio mentre F.C., che ha partecipato alla rissa aggravata e commesso la violenza privata, è stato sottoposto alla misura degli arresti domiciliari presso la propria abitazione.
Il procedimento si trova nella fase delle indagini preliminari e che, all'esecuzione delle misure cautelari odierne, seguirà l'interrogatorio di garanzia e il confronto con la difesa degli indagati, la cui eventuale colpevolezza in ordine ai reati contestati dovrà essere accertata in sede di processo nel contraddittorio tra le parti.
Secondo l'impostazione accusatoria accolta dal Gip (fatta salva la valutazione nelle fasi successive con il contributo della difesa), le indagini, coordinate dalla Procura Ordinaria del capoluogo pugliese e sviluppate dalla Sezione Operativa della Compagnia di Triggiano, mediante l'ascolto di testimoni e l'utilizzo delle intercettazioni telefoniche ed ambientali hanno accertato le responsabilità degli uomini coinvolti nella rissa a seguito della quale il 29enne di Mola di Bari è stato ucciso con 12 coltellate.
L'omicidio sarebbe riconducibile ad un contesto di violenza, gelosia e vendette in cui erano coinvolti, da una parte, F.C., 26enne di Mola di Bari, e dall'altra P.C., 26enne di Capurso. In particolare, il pomeriggio del 16 marzo, F.C., accompagnato dal Caputo, aveva deciso di raggiungere nel comune di Cellamare il 26enne di Capurso per un chiarimento. Sul posto, dopo un primo confronto, i due hanno dato vita ad un inseguimento a bordo delle proprie autovetture conclusosi, dopo svariate manovre pericolose e speronamenti, in un parcheggio di via Casamassima a Capurso. A quel punto, nel pieno della rissa scatenatasi, P.C. prima colpiva con dodici fendenti Caputo Vito, uccidendolo, e poi colpiva con altre 9 coltellate F.C. ferendolo gravemente.
Per i fatti descritti, P.C. è stato associato al carcere di Bari e risponderà di omicidio volontario e tentato omicidio mentre F.C., che ha partecipato alla rissa aggravata e commesso la violenza privata, è stato sottoposto alla misura degli arresti domiciliari presso la propria abitazione.
Il procedimento si trova nella fase delle indagini preliminari e che, all'esecuzione delle misure cautelari odierne, seguirà l'interrogatorio di garanzia e il confronto con la difesa degli indagati, la cui eventuale colpevolezza in ordine ai reati contestati dovrà essere accertata in sede di processo nel contraddittorio tra le parti.