Cronaca
Peso dei rifiuti "gonfiato" per truffare le pubbliche forniture, quattro indagati ad Alberobello
Sotto la lente d'ingrandimento finiscono l'amministratore e tre dipendenti di un'azienda
Puglia - sabato 24 dicembre 2022
11.01
I carabinieri del comando stazione di Alberobello, a conclusione di un'articolata attività di indagine, hanno notificato l'avviso della conclusione delle indagini preliminari emesso dalla Procura della Repubblica di Bari nei confronti dell'amministratore unico e di tre dipendenti della ditta aggiudicatrice dell'appalto per lo smaltimento e trattamento dei rifiuti cimiteriali e degli pneumatici per conto dei comuni di Alberobello e Locorotondo, ritenuti – secondo l'impostazione accusatoria - responsabili, a vario titolo, di truffa aggravata e frode nelle pubbliche forniture.
L' attività investigativa realizzata dai carabinieri di Alberobello, attraverso l'effettuazione di specifici accertamenti tecnici e con l'attenta disamina di tutta la documentazione amministrativa, ha permesso di accertare – fatta salva la valutazione nelle fasi successive con il contributo della difesa - che gli odierni indagati, autori materiali della pesata dei rifiuti di volta in volta conferiti presso la ditta per il successivo smaltimento, avvalendosi di una bilancia con sistema di pesatura illegale, poichè esclusivamente di tipo meccanico e pertanto suscettibile di manomissioni e non sottoposta a regolare verifica, avevano gonfiato il peso netto dei rifiuti al fine di ottenere, in danno dei citati comuni, l'erogazione di compensi non dovuti.
In particolare, nel corso dell'indagine, i militari hanno riscontrato che in cinque mesi la ditta ha attestato un eccesso di circa 50mila Kg rispetto ai rifiuti effettivamente conferiti, con un indebito fatturato complessivo oltre i 10mila euro.
L' attività investigativa realizzata dai carabinieri di Alberobello, attraverso l'effettuazione di specifici accertamenti tecnici e con l'attenta disamina di tutta la documentazione amministrativa, ha permesso di accertare – fatta salva la valutazione nelle fasi successive con il contributo della difesa - che gli odierni indagati, autori materiali della pesata dei rifiuti di volta in volta conferiti presso la ditta per il successivo smaltimento, avvalendosi di una bilancia con sistema di pesatura illegale, poichè esclusivamente di tipo meccanico e pertanto suscettibile di manomissioni e non sottoposta a regolare verifica, avevano gonfiato il peso netto dei rifiuti al fine di ottenere, in danno dei citati comuni, l'erogazione di compensi non dovuti.
In particolare, nel corso dell'indagine, i militari hanno riscontrato che in cinque mesi la ditta ha attestato un eccesso di circa 50mila Kg rispetto ai rifiuti effettivamente conferiti, con un indebito fatturato complessivo oltre i 10mila euro.