Politica
Post elezioni è polemica nel PD dopo le parole di Lacarra
In una intervista il segretario ha dichiarato: «Nei circoli dirigenti incapaci, non prendono voti neanche in famiglia»
Puglia - mercoledì 28 settembre 2022
17.38
È polemica all'interno del Pd pugliese dopo le elezioni di domenica scorsa, in seguito soprattutto ad alcune dichiarazioni rilasciate dal segretario regionale Marco Lacarra in una intervista al Nuovo Quotidiano di Puglia. Lacarra, stando a quanto riportato, avrebbe dichiarato: «C'è gente incapace di raccogliere anche solo i voti della sua famiglia e si permette di pontificare».
Queste parole non sono state ben accolte. L'ex deputato Dario Ginefra, via social, ha scritto: «Sono certo che la risposta di Marco nell'intervista al quotidiano di Puglia non possa essere stata davvero questa. Sono certo che rettificherà perché irriguardosa nei confronti di militanti e dirigenti dei nostri circoli e perché equivarrebbe ad un'ammissione del fallimento della sua pluriennale Segreteria Gli riconosco tante qualità, ma non certo quella di saper fare autocritica e quindi non sarebbe da lui».
Dura la reazione di Loredana Capone, non eletta tra i dem in questa tornata elettorale anche se candidata all'uninominale, che tuona: «I nostri circoli sono la vera rivelazione di questa campagna elettorale, sono stati la nostra voce, le nostre gambe, su cui hanno camminato visioni, idee e tutto il grande lavoro svolto in regione in questi anni. Senza di loro in quindici giorni non so come avremmo potuto fare. In compenso, sono stati ricambiati gravando interamente sulle loro spalle, senza risorse, neanche per stampare manifesti e facsimili, lasciati soli con in mano il simbolo senza nemmeno avere la cura di incontrarli per spiegare loro programmi e strategia. Abbiamo sempre vinto quando ci sono state le preferenze, perché la verità è che il simbolo da solo non basta più se non cammina sull'impegno di chi ci mette la faccia ogni giorno: in regione, in comune, nei circoli, tra la nostra gente. E oggi, anziché ringraziarli, diciamo che è colpa loro? E come pensiamo di ripartire e rafforzarci con questi chiari di luna?»
«Piuttosto impegniamoci tutti a cambiare questa legge elettorale anche perché, oggi, ci ritroviamo a rappresentare la Puglia nel Parlamento, persone che non abbiamo mai incontrato, che non si sono mai viste prima e neanche in campagna elettorale, e che, con buona probabilità, non vedremo mai. E allora caro Marco almeno rispettiamo chi ha dimostrato di amare davvero questa terra e cerchiamo piuttosto di alimentare la speranza che il futuro sarà diverso per il nostro Pd», conclude Capone.
«Il segretario regionale del Pd Puglia, Marco Lacarra, addebita alla base, ossia ai circoli, la sconfitta elettorale - sottolinea il consigliere regionale Pd. Fabiano Amati - perché molti della base, sempre a dire del nostro, sarebbero incapaci di raccogliere anche i voti della propria famiglia. Sì, avete capito bene, loro fanno le liste e si mettono nei posti sicuri e poi l'insuccesso elettorale è colpa della base. Anche in tutta questa incredibile narrazione c'è il motivo di una sconfitta. Infatti, visto questo quadro desolante di bugie e idiozia, mi volete dire in virtù di cosa le famiglie italiane e quelle della base PD dovrebbero votare certi tipi? La base, dunque, non è incapace di raccogliere i voti delle proprie famiglie per loro, è che si vergognano finanche di chiederlo il voto ai propri familiari».
Queste parole non sono state ben accolte. L'ex deputato Dario Ginefra, via social, ha scritto: «Sono certo che la risposta di Marco nell'intervista al quotidiano di Puglia non possa essere stata davvero questa. Sono certo che rettificherà perché irriguardosa nei confronti di militanti e dirigenti dei nostri circoli e perché equivarrebbe ad un'ammissione del fallimento della sua pluriennale Segreteria Gli riconosco tante qualità, ma non certo quella di saper fare autocritica e quindi non sarebbe da lui».
Dura la reazione di Loredana Capone, non eletta tra i dem in questa tornata elettorale anche se candidata all'uninominale, che tuona: «I nostri circoli sono la vera rivelazione di questa campagna elettorale, sono stati la nostra voce, le nostre gambe, su cui hanno camminato visioni, idee e tutto il grande lavoro svolto in regione in questi anni. Senza di loro in quindici giorni non so come avremmo potuto fare. In compenso, sono stati ricambiati gravando interamente sulle loro spalle, senza risorse, neanche per stampare manifesti e facsimili, lasciati soli con in mano il simbolo senza nemmeno avere la cura di incontrarli per spiegare loro programmi e strategia. Abbiamo sempre vinto quando ci sono state le preferenze, perché la verità è che il simbolo da solo non basta più se non cammina sull'impegno di chi ci mette la faccia ogni giorno: in regione, in comune, nei circoli, tra la nostra gente. E oggi, anziché ringraziarli, diciamo che è colpa loro? E come pensiamo di ripartire e rafforzarci con questi chiari di luna?»
«Piuttosto impegniamoci tutti a cambiare questa legge elettorale anche perché, oggi, ci ritroviamo a rappresentare la Puglia nel Parlamento, persone che non abbiamo mai incontrato, che non si sono mai viste prima e neanche in campagna elettorale, e che, con buona probabilità, non vedremo mai. E allora caro Marco almeno rispettiamo chi ha dimostrato di amare davvero questa terra e cerchiamo piuttosto di alimentare la speranza che il futuro sarà diverso per il nostro Pd», conclude Capone.
«Il segretario regionale del Pd Puglia, Marco Lacarra, addebita alla base, ossia ai circoli, la sconfitta elettorale - sottolinea il consigliere regionale Pd. Fabiano Amati - perché molti della base, sempre a dire del nostro, sarebbero incapaci di raccogliere anche i voti della propria famiglia. Sì, avete capito bene, loro fanno le liste e si mettono nei posti sicuri e poi l'insuccesso elettorale è colpa della base. Anche in tutta questa incredibile narrazione c'è il motivo di una sconfitta. Infatti, visto questo quadro desolante di bugie e idiozia, mi volete dire in virtù di cosa le famiglie italiane e quelle della base PD dovrebbero votare certi tipi? La base, dunque, non è incapace di raccogliere i voti delle proprie famiglie per loro, è che si vergognano finanche di chiederlo il voto ai propri familiari».