Attualità
Proseguono le polemiche su AFC. Parente resta direttore, e Dellomonaco si sfoga via social
Nel frattempo Emiliano nomina Grazia di Bari delegata alla Cultura e tra le prime cose di cui dovrà occuparsi sarà proprio questa querelle
Puglia - venerdì 4 febbraio 2022
11.41
Non si placano le polemiche intorno alla vicenda che ha visto protagonisti presidente e direttore generale di Apulia Film Commission. Dopo la presunta aggressione, la denuncia, il rinnovo del CdA, siamo ancora in alto mare. La situazione è ben lontana da essere arrivata alla conclusione, anzi, sembra che ci sia ancora molto da chiarire.
Pochi giorni fa lo stesso Antonio Parente, direttore generale, accusato di aver aggredito Simonetta Dellomonaco, presidente, e da lei denunciato, aveva via social voluto dire la sua con un lungo post in cui raccontava la sua versione dei fatti. In seguito, e dopo la nomina delle nuove figure come consiglieri all'interno del CdA, il direttore era stato sospeso per dieci giorni con decisione unanime del consiglio di amministrazione.
Nella giornata di ieri, però, lo stesso CdA, riunito per decidere in merito ad una eventuale revoca dell'incarico a Parente in seguito alla denuncia della Dellomonaco, ha voluto prendersi altro tempo per decidere. Una decisione che però non è andata giù alla presidente che, sempre utilizzando i social, ha scritto: «Prendo atto ora che il Consiglio di Amministrazione di nuova composizione, riunitosi oggi 3 febbraio 2022, pur riconoscendo in precedente seduta colpevole il direttore generale Antonio Parente per aggressione verbale e fisica al punto di erogargli la sanzione massima conservativa, mi chiede di soprassedere alla violenza subita perché non vuole assumere la responsabilità di erogare la sanzione che parrebbe logica, di buon senso e civile, oltre che prevista dalla normativa vigente: revocare l'incarico "fiduciario" di direttore generale», ritenendo quanto subito un: «Atto completamente misogino».
Una brutta gatta da pelare per la consigliera Grazia di Bari, che da Michele Emiliano ha appena avuto la delega per le politiche culturali, il patrimonio materiale e immateriale e la valorizzazione dei borghi.
Pochi giorni fa lo stesso Antonio Parente, direttore generale, accusato di aver aggredito Simonetta Dellomonaco, presidente, e da lei denunciato, aveva via social voluto dire la sua con un lungo post in cui raccontava la sua versione dei fatti. In seguito, e dopo la nomina delle nuove figure come consiglieri all'interno del CdA, il direttore era stato sospeso per dieci giorni con decisione unanime del consiglio di amministrazione.
Nella giornata di ieri, però, lo stesso CdA, riunito per decidere in merito ad una eventuale revoca dell'incarico a Parente in seguito alla denuncia della Dellomonaco, ha voluto prendersi altro tempo per decidere. Una decisione che però non è andata giù alla presidente che, sempre utilizzando i social, ha scritto: «Prendo atto ora che il Consiglio di Amministrazione di nuova composizione, riunitosi oggi 3 febbraio 2022, pur riconoscendo in precedente seduta colpevole il direttore generale Antonio Parente per aggressione verbale e fisica al punto di erogargli la sanzione massima conservativa, mi chiede di soprassedere alla violenza subita perché non vuole assumere la responsabilità di erogare la sanzione che parrebbe logica, di buon senso e civile, oltre che prevista dalla normativa vigente: revocare l'incarico "fiduciario" di direttore generale», ritenendo quanto subito un: «Atto completamente misogino».
Una brutta gatta da pelare per la consigliera Grazia di Bari, che da Michele Emiliano ha appena avuto la delega per le politiche culturali, il patrimonio materiale e immateriale e la valorizzazione dei borghi.