Politica
Puglia, il Consiglio regionale fa marcia indietro: abrogato il trattamento di fine mandato
L'abrogazione è avvenuta per mezzo di un emendamento al disegno di legge contenente il riconoscimento di debiti fuori bilancio presentato dalle forze di opposizione
Puglia - martedì 21 settembre 2021
15.35 Comunicato Stampa
Il Consiglio regionale ha abrogato all'unanimità l'articolo 3 della legge regionale n. 27 del 6 agosto scorso, con cui era stato reintrodotto il trattamento di fine mandato. L'abrogazione è avvenuta per mezzo di un emendamento al disegno di legge contenente il riconoscimento di debiti fuori bilancio, presentato dalle forze di opposizione e subemendato in Aula dalla maggioranza, con cui si è provveduto oltre all'abolizione del TFM, anche ai suoi effetti con riguardo alle eventuali istanze medio tempore, presentate ai sensi della legge regionale approvata dallo stesso Consiglio nella seduta del 27 luglio.
Prima di votare il testo di legge emendato, l'Assemblea è stata chiamata a votare un articolo aggiuntivo presentato dai Gruppi Fratelli d'Italia, Lega, Forza Italia, La Puglia Domani e dai consiglieri del Gruppo Misto Paolo Dell'Erba e Saverio Tammacco, che prevedeva l'abrogazione degli incarichi di consigliere del presidente, vice capo di gabinetto, componenti dei collegi di esperti e consulenti e di conseguenza l'abrogazione di tutte le norme legislative regionali in contrasto, ottenendo però esito sfavorevole. La votazione finale alla legge nella sua interezza, non ha visto la partecipazione dei consiglieri del Gruppo di Fratelli d'Italia che hanno annunciato l'abbandono dell'Aula.
Prima di votare il testo di legge emendato, l'Assemblea è stata chiamata a votare un articolo aggiuntivo presentato dai Gruppi Fratelli d'Italia, Lega, Forza Italia, La Puglia Domani e dai consiglieri del Gruppo Misto Paolo Dell'Erba e Saverio Tammacco, che prevedeva l'abrogazione degli incarichi di consigliere del presidente, vice capo di gabinetto, componenti dei collegi di esperti e consulenti e di conseguenza l'abrogazione di tutte le norme legislative regionali in contrasto, ottenendo però esito sfavorevole. La votazione finale alla legge nella sua interezza, non ha visto la partecipazione dei consiglieri del Gruppo di Fratelli d'Italia che hanno annunciato l'abbandono dell'Aula.