Cronaca
Puglia zona rossa per le morti sul lavoro: il report del 2021
Analisi svolta dall'Osservatorio Vega, +25% rispetto alla media nazionale per la nostra regione
Puglia - mercoledì 2 febbraio 2022
10.01 Comunicato Stampa
Un anno di morti sul lavoro. Nel 2021 sono 1.221 le vittime con un incidenza media nazionale di 42,5 infortuni mortali ogni milione di occupati. Questa è la mappatura dell'emergenza effettuata dall'Osservatorio Sicurezza sul lavoro Vega Engineering di Mestre.
In base a questo report, la Puglia risulta tra le regioni con un'alta incidenza di morti bianche (+25% rispetto alla media nazionale). Nell'arco del 2021 sono stati 75 i casi di morte sul lavoro nella nostra regione.
"Il 2021 si chiude con un tragico bilancio per le morti sul lavoro. Sono 1221 le vittime. E, purtroppo, siamo consapevoli come in questo drammatico bilancio restino fuori molti altri decessi. Quelli che appartengono all'economia sommersa e tutti i lavoratori che non sono assicurati Inail. Ma, come teniamo sempre a precisare, i numeri non definiscono l'emergenza nel Paese. È infatti l'indice di incidenza della mortalità - cioè il rapporto degli infortuni mortali rispetto alla popolazione lavorativa, che a livello nazionale nel 2021 è pari 42,5 infortuni mortali ogni milione di occupati - a descrivere correttamente e obiettivamente l'emergenza, regione per regione. Ed è così che la Lombardia - che conta il maggior numero di vittime in Italia, ma anche il maggior numero di persone occupate - è anche quella più sicura, perché l'incidenza di mortalità, pari a 26,3, è la più bassa d'Italia". Mauro Rossato, Presidente dell'Osservatorio Sicurezza sul Lavoro Vega Engineering di Mestre, apre così l'esplorazione e il commento all'ultima indagine e zonizzazione del rischio di morte per i lavoratori del nostro Paese. A finire in zona rossa al termine del 2021 con un'incidenza maggiore del 25% rispetto alla media nazionale (Im=Indice incidenza medio, pari a 42,5 morti ogni milione di lavoratori) sono: Puglia, Campania, Basilicata, Umbria, Molise, Abruzzo e Valle D'Aosta. In Zona Arancione: Trentino Alto Adige, Piemonte, Marche, Friuli Venezia Giulia, Liguria ed Emilia Romagna. In Zona Gialla: Lazio, Sicilia, Veneto e Sardegna. In Zona Bianca: Lombardia, Toscana e Calabria. La zonizzazione a colori è la rappresentazione grafica elaborata dall'osservatorio per fotografare, alla stregua della pandemia, l'emergenza morti bianche in Italia.
Le denunce di infortunio totali sono lieve aumento (+0,2 %). Nel 2021: sono 555.236. Erano 554.340 a fine 2020. Le denunce di infortunio delle lavoratrici italiane nel 2021 sono state 200.557, quelle dei colleghi uomini 354.679.
"La pandemia ci ha obbligati da diversi mesi a vivere l'Italia "a colori". Ma ci ha anche insegnato che i colori possono raccontare l'emergenza in modo più semplice ed efficace. Per questo l'Osservatorio Sicurezza sul Lavoro Vega Engineering di Mestre - che da oltre un decennio elabora indagini statistiche sulle morti bianche nel nostro Paese - ha deciso di utilizzare gli stessi colori per descrivere in modo più leggibile e incisivo le tragedie che si consumano nella quotidianità lavorativa. Si tratta, dunque, di una zonizzazione sulla base della mortalità rispetto alla popolazione lavorativa, parametrata su un'incidenza media nazionale (Im=42,5)".
Scarica qui il report completo
In base a questo report, la Puglia risulta tra le regioni con un'alta incidenza di morti bianche (+25% rispetto alla media nazionale). Nell'arco del 2021 sono stati 75 i casi di morte sul lavoro nella nostra regione.
"Il 2021 si chiude con un tragico bilancio per le morti sul lavoro. Sono 1221 le vittime. E, purtroppo, siamo consapevoli come in questo drammatico bilancio restino fuori molti altri decessi. Quelli che appartengono all'economia sommersa e tutti i lavoratori che non sono assicurati Inail. Ma, come teniamo sempre a precisare, i numeri non definiscono l'emergenza nel Paese. È infatti l'indice di incidenza della mortalità - cioè il rapporto degli infortuni mortali rispetto alla popolazione lavorativa, che a livello nazionale nel 2021 è pari 42,5 infortuni mortali ogni milione di occupati - a descrivere correttamente e obiettivamente l'emergenza, regione per regione. Ed è così che la Lombardia - che conta il maggior numero di vittime in Italia, ma anche il maggior numero di persone occupate - è anche quella più sicura, perché l'incidenza di mortalità, pari a 26,3, è la più bassa d'Italia". Mauro Rossato, Presidente dell'Osservatorio Sicurezza sul Lavoro Vega Engineering di Mestre, apre così l'esplorazione e il commento all'ultima indagine e zonizzazione del rischio di morte per i lavoratori del nostro Paese. A finire in zona rossa al termine del 2021 con un'incidenza maggiore del 25% rispetto alla media nazionale (Im=Indice incidenza medio, pari a 42,5 morti ogni milione di lavoratori) sono: Puglia, Campania, Basilicata, Umbria, Molise, Abruzzo e Valle D'Aosta. In Zona Arancione: Trentino Alto Adige, Piemonte, Marche, Friuli Venezia Giulia, Liguria ed Emilia Romagna. In Zona Gialla: Lazio, Sicilia, Veneto e Sardegna. In Zona Bianca: Lombardia, Toscana e Calabria. La zonizzazione a colori è la rappresentazione grafica elaborata dall'osservatorio per fotografare, alla stregua della pandemia, l'emergenza morti bianche in Italia.
Le denunce di infortunio totali sono lieve aumento (+0,2 %). Nel 2021: sono 555.236. Erano 554.340 a fine 2020. Le denunce di infortunio delle lavoratrici italiane nel 2021 sono state 200.557, quelle dei colleghi uomini 354.679.
"La pandemia ci ha obbligati da diversi mesi a vivere l'Italia "a colori". Ma ci ha anche insegnato che i colori possono raccontare l'emergenza in modo più semplice ed efficace. Per questo l'Osservatorio Sicurezza sul Lavoro Vega Engineering di Mestre - che da oltre un decennio elabora indagini statistiche sulle morti bianche nel nostro Paese - ha deciso di utilizzare gli stessi colori per descrivere in modo più leggibile e incisivo le tragedie che si consumano nella quotidianità lavorativa. Si tratta, dunque, di una zonizzazione sulla base della mortalità rispetto alla popolazione lavorativa, parametrata su un'incidenza media nazionale (Im=42,5)".
Scarica qui il report completo