Cronaca
Recise panchine in pieno centro a Ruvo di Puglia: il messaggio del sindaco Chieco
L'episodio è stato registrato dalle telecamere di videosorveglianza
Puglia - venerdì 30 giugno 2023
9.57
Le immagini (nitidissime) delle telecamere dei vigili mi mostrano una scena surreale: tarda sera, una piazzetta nel pieno centro di Ruvo, un uomo prende la motosega e distrugge due panchine di legno. A tal proposito, si riportano le parole scritte sui social dal primo cittadino Chieco:
Prima di scrivere qualcosa ho voluto conoscere con precisione i fatti. Posso immaginare il vociare a tarda ora, qualche intemperanza giovanile, qualche risposta maleducata all'invito a fare silenzio, ma siamo davanti a una reazione violenta, assolutamente sproporzionata, inaccettabile e molto pericolosa.
Un comportamento da condannare fermamente, un modo di fare fuori dalle regole civili. Chi ritiene di avere subito un torto ha strumenti LEGALI per far valere i suoi diritti.
Ora la giustizia farà il suo corso e il responsabile pagherà per il suo gesto. Però qui non si tratta solo di una questione di decoro urbano, è qualcosa di più importante: è qualcosa che riguarda il sentirsi parte di una comunità, il trovare insieme una formula per stare insieme e conciliare le esigenze di ognuno.
Noi crediamo che una comunità unita si costruisca anche vivendo insieme i luoghi pubblici, creando occasioni di socialità e di aggregazione. Crediamo che gli antidoti migliori per scongiurare episodi come questo siano proprio la cultura della convivenza e del rispetto reciproco.
L'invito, a tutte e tutti noi, è ad avere più attenzione verso gli altri, a rispettarsi reciprocamente anche nella differenza di età (giovani verso adulti, adulti verso giovani), a non mettere i propri interessi personali davanti a quelli della collettività. Lavorare insieme è il solo modo che abbiamo per costruire una città migliore, aperta, solidale.
Prima di scrivere qualcosa ho voluto conoscere con precisione i fatti. Posso immaginare il vociare a tarda ora, qualche intemperanza giovanile, qualche risposta maleducata all'invito a fare silenzio, ma siamo davanti a una reazione violenta, assolutamente sproporzionata, inaccettabile e molto pericolosa.
Un comportamento da condannare fermamente, un modo di fare fuori dalle regole civili. Chi ritiene di avere subito un torto ha strumenti LEGALI per far valere i suoi diritti.
Ora la giustizia farà il suo corso e il responsabile pagherà per il suo gesto. Però qui non si tratta solo di una questione di decoro urbano, è qualcosa di più importante: è qualcosa che riguarda il sentirsi parte di una comunità, il trovare insieme una formula per stare insieme e conciliare le esigenze di ognuno.
Noi crediamo che una comunità unita si costruisca anche vivendo insieme i luoghi pubblici, creando occasioni di socialità e di aggregazione. Crediamo che gli antidoti migliori per scongiurare episodi come questo siano proprio la cultura della convivenza e del rispetto reciproco.
L'invito, a tutte e tutti noi, è ad avere più attenzione verso gli altri, a rispettarsi reciprocamente anche nella differenza di età (giovani verso adulti, adulti verso giovani), a non mettere i propri interessi personali davanti a quelli della collettività. Lavorare insieme è il solo modo che abbiamo per costruire una città migliore, aperta, solidale.