Cronaca
Rifiuti lasciati in area protetta a Otranto: 2 persone denunciate
Sversati illecitamente 3.500 metri cubi di materiali di dragaggio
Puglia - venerdì 7 ottobre 2022
21.02
La Guardia Costiera di Otranto ha sequestrato, in una zona sottoposta a tutela, un'area di duemila metri quadri dove sono illecitamente sversati circa 3.500 metri cubi di materiali derivanti dall'attività di dragaggio del porto di Otranto, mischiati a rifiuti di vario genere, anche speciali.
Le indagini condotte dai militari, sotto il coordinamento della Procura di Lecce, hanno portato alla denuncia di due soggetti responsabili a vario titolo di abbandono incontrollato di rifiuti e gestione illecita degli stessi. Il progetto definitivo prevedeva di sottoporre a vagliatura preventiva tutto il materiale dragato prima di trasferirlo nel sito di stoccaggio temporaneo, al fine di consentire la cernita, la differenziazione e il corretto smaltimento, anche tenendo conto che la sabbia estratta è destinata a essere reimpiegata per il completamento di altri progetti nell'ambito del recupero e valorizzazione del territorio comunale.
Inoltre, la vasca realizzata per il deposito temporaneo dei materiali di scavo è risultata difforme rispetto al progetto esecutivo e alle relative autorizzazioni. Per la Procura si sarebbe generato in questo modo un ingente danno al patrimonio naturalistico
Le indagini condotte dai militari, sotto il coordinamento della Procura di Lecce, hanno portato alla denuncia di due soggetti responsabili a vario titolo di abbandono incontrollato di rifiuti e gestione illecita degli stessi. Il progetto definitivo prevedeva di sottoporre a vagliatura preventiva tutto il materiale dragato prima di trasferirlo nel sito di stoccaggio temporaneo, al fine di consentire la cernita, la differenziazione e il corretto smaltimento, anche tenendo conto che la sabbia estratta è destinata a essere reimpiegata per il completamento di altri progetti nell'ambito del recupero e valorizzazione del territorio comunale.
Inoltre, la vasca realizzata per il deposito temporaneo dei materiali di scavo è risultata difforme rispetto al progetto esecutivo e alle relative autorizzazioni. Per la Procura si sarebbe generato in questo modo un ingente danno al patrimonio naturalistico