Attualità
Sequestrati oltre 2mila reperti archeologici a Taranto. Indagate 13 persone
L'operazione "Taras" ha sgominato un traffico illegale di beni culturali
Puglia - venerdì 10 dicembre 2021
14.51
Sono oltre 2mila i beni archeologici recuperati e sequestrati all'estero in due anni di attività investigativa: è stata chiamata Taras, dal nome del personaggio della mitologia greca (figlio di Poseidone e della ninfa Satyria), considerato leggendario fondatore della città di Taranto, l'operazione dei carabinieri della sezione Archeologia del Reparto Operativo del Comando per la tutela del patrimonio culturale di Roma che ha portato a sgominare una presunta organizzazione dedita al traffico internazionale di reperti archeologici.
I reperti venivano trafugati nel tarantino, soprattutto nell'area del parco archeologico di Saturo, e in Basilicata, e venduti al mercato nero con destinazione Germania, Belgio, Olanda e Svizzera. I militari hanno notificato l'avviso di conclusione delle indagini a 13 persone accusate a vario titolo di associazione per delinquere, ricettazione, scavo clandestino e impossessamento di reperti archeologici magnogreci, risalenti al periodo compreso tra il VI e il II secolo avanti Cristo.
Uno degli indagati, che avrebbe rivestito il ruolo di promotore, è stato arrestato pochi giorni fa a Deft, in Olanda, dalla Polizia del posto, dove c'è un laboratorio specializzato in restauri di oggetti d'arte antichi. Tra i reperti sequestrati, ceramiche a figure rosse, ceramiche miniaturistiche, ceramiche votive, corredi funerari, utensili in bronzo, due elmi corinzi in bronzo, lastre di coperture sepolcrali in terracotta, pregevoli monili in oro e monete antiche, come quella raffigurante Taras.
I dettagli dell'operazione sono stati illustrati nella sede della Soprintendenza Nazionale per il Patrimonio Culturale Subacqueo, presso l'ex Convento di Sant'Antonio. Presenti il sostituto procuratore di Taranto Marco Colascilla Narducci, il procuratore aggiunto Maurizio Carbone, il comandante dei Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale, generale di Brigata Roberto Riccardi, il comandante provinciale dei carabinieri di Taranto, colonnello Gaspare Giardelli e la dirigente della Soprintendenza Nazionale per il Patrimonio Culturale Subacqueo, Barbara Davidde.
Sono tuttora in corso, sia sul canale della cooperazione internazionale di Polizia che su quello giudiziario, grazie all'intensa e immediata collaborazione con Eurojust, Europol e Interpol, le attività per il rimpatrio di diversi beni localizzati in Olanda, Germania e Stati Uniti, provento del traffico illecito.
I reperti venivano trafugati nel tarantino, soprattutto nell'area del parco archeologico di Saturo, e in Basilicata, e venduti al mercato nero con destinazione Germania, Belgio, Olanda e Svizzera. I militari hanno notificato l'avviso di conclusione delle indagini a 13 persone accusate a vario titolo di associazione per delinquere, ricettazione, scavo clandestino e impossessamento di reperti archeologici magnogreci, risalenti al periodo compreso tra il VI e il II secolo avanti Cristo.
Uno degli indagati, che avrebbe rivestito il ruolo di promotore, è stato arrestato pochi giorni fa a Deft, in Olanda, dalla Polizia del posto, dove c'è un laboratorio specializzato in restauri di oggetti d'arte antichi. Tra i reperti sequestrati, ceramiche a figure rosse, ceramiche miniaturistiche, ceramiche votive, corredi funerari, utensili in bronzo, due elmi corinzi in bronzo, lastre di coperture sepolcrali in terracotta, pregevoli monili in oro e monete antiche, come quella raffigurante Taras.
I dettagli dell'operazione sono stati illustrati nella sede della Soprintendenza Nazionale per il Patrimonio Culturale Subacqueo, presso l'ex Convento di Sant'Antonio. Presenti il sostituto procuratore di Taranto Marco Colascilla Narducci, il procuratore aggiunto Maurizio Carbone, il comandante dei Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale, generale di Brigata Roberto Riccardi, il comandante provinciale dei carabinieri di Taranto, colonnello Gaspare Giardelli e la dirigente della Soprintendenza Nazionale per il Patrimonio Culturale Subacqueo, Barbara Davidde.
Sono tuttora in corso, sia sul canale della cooperazione internazionale di Polizia che su quello giudiziario, grazie all'intensa e immediata collaborazione con Eurojust, Europol e Interpol, le attività per il rimpatrio di diversi beni localizzati in Olanda, Germania e Stati Uniti, provento del traffico illecito.