Cronaca
Sequestrò due persone a Brindisi: arrestato un 43enne
La sentenza si riferisce a quanto accaduto il 30 aprile 2020
Puglia - domenica 13 novembre 2022
17.22
Il 43enne Francesco Margherito, di Brindisi, dovrà scontare la pena residua a nove anni e un mese, otto dei quali relativi alla condanna definitiva per sequestro di persona a scopo di estorsione, come disposto dalla Cassazione che ha dichiarato inammissibile il ricorso alla sentenza emessa il 9 settembre 2021.
La sentenza si riferisce a quanto accaduto il 30 aprile 2020 quando, secondo le indagini della Polizia, Margherito aveva sequestrato due persone appartenenti a una nota famiglia di imprenditori brindisini, titolari di una ditta che, tra l'altro, gestisce i rimorchiatori del porto di Brindisi. Obiettivo del sequestro sarebbe stata una richiesta estorsiva di 30mila euro. Secondo quanto accertato dagli investigatori, quel giorno Margherito si era appostato fuori dall'istituto di credito dove lavora la moglie di un imprenditore e l'aveva costretta a salire in auto minacciandola con una pistola.
Raggiunto il parcheggio di un centro commerciale, Margherito aveva intimato alla donna di chiamare suo marito per dirgli di non chiamare le forze dell'ordine e di raggiungerli nel parcheggio. Arrivato l'imprenditore, Margherito aveva fatto scendere la donna e salire suo marito con cui aveva cominciato a girovagare per le vie della periferia brindisina, invitando l'imprenditore a chiamare suo fratello per farsi raggiungere nei giardinetti vicino al porto.
Nel frattempo il personale della Squadra Mobile era riuscito ad agganciare e seguire a distanza l'auto fino a quando l'imprenditore non era stato rilasciato alla periferia di un paese vicino.
La sentenza si riferisce a quanto accaduto il 30 aprile 2020 quando, secondo le indagini della Polizia, Margherito aveva sequestrato due persone appartenenti a una nota famiglia di imprenditori brindisini, titolari di una ditta che, tra l'altro, gestisce i rimorchiatori del porto di Brindisi. Obiettivo del sequestro sarebbe stata una richiesta estorsiva di 30mila euro. Secondo quanto accertato dagli investigatori, quel giorno Margherito si era appostato fuori dall'istituto di credito dove lavora la moglie di un imprenditore e l'aveva costretta a salire in auto minacciandola con una pistola.
Raggiunto il parcheggio di un centro commerciale, Margherito aveva intimato alla donna di chiamare suo marito per dirgli di non chiamare le forze dell'ordine e di raggiungerli nel parcheggio. Arrivato l'imprenditore, Margherito aveva fatto scendere la donna e salire suo marito con cui aveva cominciato a girovagare per le vie della periferia brindisina, invitando l'imprenditore a chiamare suo fratello per farsi raggiungere nei giardinetti vicino al porto.
Nel frattempo il personale della Squadra Mobile era riuscito ad agganciare e seguire a distanza l'auto fino a quando l'imprenditore non era stato rilasciato alla periferia di un paese vicino.