Cronaca
Taranto, datore di lavoro sfruttava e sorvegliava i propri dipendenti: arrestato
Si tratta di un 60enne di nazionalità cinese, ora ai domiciliari
Puglia - venerdì 16 febbraio 2024
14.41
Un 60enne di nazionalità cinese, titolare di un grande esercizio commerciale di vendita al dettaglio di prodotti per la casa e la persona, è stato arrestato dai carabinieri del nucleo ispettorato del lavoro di Taranto, con l'accusa di sfruttamento della manodopera.
Avrebbe costretto almeno 13 persone a lavorare, a fronte di una paga esigua, più di 60 ore settimanali, senza periodi di ferie e sorvegliandoli in azienda con delle telecamere, obbligandoli anche a restituire in contati una parte della retribuzione.
Le indagini, coordinate dalla procura, hanno consentito di ricostruire la vicenda, alla base della quale ci sarebbe, evidenziano i Carabinieri in una nota, una reiterata condotta di sfruttamento in danno di lavoratori, italiani e non, nell'arco temporale di almeno sei mesi: approfittando del loro stato di bisogno, i lavoratori sarebbero stati costretti a orari di lavoro oltre i limiti consentiti dalla legge.
I lavoratori venivano costantemente sottoposti a metodi di sorveglianza, mediante l'utilizzo di un impianto di videosorveglianza a circuito chiuso presente all'interno della sede di lavoro, nonché a condizioni di lavoro e alloggiative degradanti. L'azienda è stata sequestrata.
Avrebbe costretto almeno 13 persone a lavorare, a fronte di una paga esigua, più di 60 ore settimanali, senza periodi di ferie e sorvegliandoli in azienda con delle telecamere, obbligandoli anche a restituire in contati una parte della retribuzione.
Le indagini, coordinate dalla procura, hanno consentito di ricostruire la vicenda, alla base della quale ci sarebbe, evidenziano i Carabinieri in una nota, una reiterata condotta di sfruttamento in danno di lavoratori, italiani e non, nell'arco temporale di almeno sei mesi: approfittando del loro stato di bisogno, i lavoratori sarebbero stati costretti a orari di lavoro oltre i limiti consentiti dalla legge.
I lavoratori venivano costantemente sottoposti a metodi di sorveglianza, mediante l'utilizzo di un impianto di videosorveglianza a circuito chiuso presente all'interno della sede di lavoro, nonché a condizioni di lavoro e alloggiative degradanti. L'azienda è stata sequestrata.