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Cronaca
Taranto, sequestrate 155 banconote false dal valore di 5.600 euro
Le indagini delle Fiamme Gialle mirano a ricostruire l’intera filiera della contraffazione
Puglia - sabato 22 marzo 2025
15.22
Il Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Taranto ha recentemente sequestrato 155 banconote false, per un valore complessivo di oltre 5.600 euro, nell'ambito delle attività di contrasto al fenomeno del cosiddetto "falso nummario".
Le indagini delle Fiamme Gialle mirano a ricostruire l'intera filiera della contraffazione, partendo anche dai singoli detentori di banconote false per individuare eventuali reati connessi, come la truffa e il riciclaggio.
Tra le banconote sequestrate, le più diffuse sono quelle da 20 euro (79 pezzi, per un totale di 1.580 euro) e da 50 euro (55 pezzi, per un valore di 2.750 euro). Seguono i tagli da 100 euro (12 esemplari, pari a 1.200 euro). Sono stati inoltre rinvenuti 7 pezzi da 10 euro e 3 da 5 euro, mentre non sono state trovate banconote false da 200 e 500 euro.
Il Comando Provinciale di Taranto sottolinea che un importante contributo alle indagini è fornito dalla collaborazione con il Centro Nazionale Analisi della Banca d'Italia. Quest'ultimo si occupa di esaminare le banconote contraffatte già identificate, contribuendo a individuare eventuali collegamenti con altre attività illecite avvenute nella provincia ionica.
Le indagini delle Fiamme Gialle mirano a ricostruire l'intera filiera della contraffazione, partendo anche dai singoli detentori di banconote false per individuare eventuali reati connessi, come la truffa e il riciclaggio.
Tra le banconote sequestrate, le più diffuse sono quelle da 20 euro (79 pezzi, per un totale di 1.580 euro) e da 50 euro (55 pezzi, per un valore di 2.750 euro). Seguono i tagli da 100 euro (12 esemplari, pari a 1.200 euro). Sono stati inoltre rinvenuti 7 pezzi da 10 euro e 3 da 5 euro, mentre non sono state trovate banconote false da 200 e 500 euro.
Il Comando Provinciale di Taranto sottolinea che un importante contributo alle indagini è fornito dalla collaborazione con il Centro Nazionale Analisi della Banca d'Italia. Quest'ultimo si occupa di esaminare le banconote contraffatte già identificate, contribuendo a individuare eventuali collegamenti con altre attività illecite avvenute nella provincia ionica.