Cronaca
Trani sulla Rai, ma questa volta è per una truffa vergognosa
Coinvolti in una inchiesta sul reddito di cittadinanza una cinquantina di giovani cittadini tranesi
Puglia - giovedì 12 ottobre 2023
9.28
Siamo sul lungomare di Trani, dice il giornalista, ma non per ammirarne come al solito la bellezza: un amaro contrasto tra le scene del meraviglioso porto, l'adunata dei gabbiani, i pescatori al lavoro con le loro reti e la notizia di circa cinquanta giovani tra i 18 e 26 anni - anche appartenenti a "buone famiglie" di Trani - che negli ultimi anni hanno intascato indebitamente oltre 350.000 di reddito di cittadinanza.
L'anello debole pare sia stata la dichiarazione di esser senza fissa dimora di questi - passi il termine - nullafacenti a sbafo della comunità.
Quello che sicuramente stupisce è che i senza fissa dimora, come si sente nel breve servizio della nuova trasmissione di Nunzia De Girolamo su Rai 3, a Palermo sono cinquecento, a Bologna seicento. E a Trani, da non credersi, addirittura settecento - "una marea", tutti italiani, tutti che invece una casa ce l'hanno eccome e ovviamente, vista l'età e la tendenza che c'è nelle nostre parti, sotto lo stesso tetto di mamma e papà.
"Uno sbaglio del patronato, non è stata colpa di mio figlio, lui è stato costretto non avrebbe mai voluto è un bravo ragazzo", risponde una mamma al citofono che alla fine rinvia le risposte all'avvocato che difende il giovane, salvo la prontezza, quasi giustificativa, nel rispondere a quella più semplice: "Non era più giusto consigliare a suo figlio di lavorare anziché percepire delle somme senza far nulla?"; "Eh...se ci fosse il lavoro!..": come dire che quindi siamo legittimati a rubare.
CONTINUA A LEGGERE SU TRANIVIVA.
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Quello che sicuramente stupisce è che i senza fissa dimora, come si sente nel breve servizio della nuova trasmissione di Nunzia De Girolamo su Rai 3, a Palermo sono cinquecento, a Bologna seicento. E a Trani, da non credersi, addirittura settecento - "una marea", tutti italiani, tutti che invece una casa ce l'hanno eccome e ovviamente, vista l'età e la tendenza che c'è nelle nostre parti, sotto lo stesso tetto di mamma e papà.
"Uno sbaglio del patronato, non è stata colpa di mio figlio, lui è stato costretto non avrebbe mai voluto è un bravo ragazzo", risponde una mamma al citofono che alla fine rinvia le risposte all'avvocato che difende il giovane, salvo la prontezza, quasi giustificativa, nel rispondere a quella più semplice: "Non era più giusto consigliare a suo figlio di lavorare anziché percepire delle somme senza far nulla?"; "Eh...se ci fosse il lavoro!..": come dire che quindi siamo legittimati a rubare.
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