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Turismo in overbooking in Puglia. Ma senza guida
Una regione dalla bellezza sorprendente che deve rispondere meglio alle aspettative di chi arriva
Puglia - lunedì 30 maggio 2022
9.52
Dopo i numeri da record del 2019, seguiti dai due anni di problematiche legate alla pandemia, torna a crescere in maniera importante il turismo in Puglia. Una regione di una bellezza sorprendente, una vera e propria "autentica meraviglia". Ma ancora senza adeguati servizi di contorno: nei giorni scorsi abbiamo raccolto le lamentele di alcuni tour operator che offrono esperienze turistiche guidate su tutto il territorio regionale, e che hanno sottolineato la questione della mancanza di un numero adeguato di guide turistiche accreditate. Certo, perché per poter svolgere la professione di guida turistica è obbligatorio essere abilitati dalla Regione Puglia attraverso una selezione pubblica con esame scritto che certifichi le abilitazioni.
Il problema è che l'ultimo bando è stato pubblicato nel 2016 (con proroghe si è arrivati al 2018) ma da allora non ci sono state possibilità per nuove abilitazioni. Dunque da 4 anni in Puglia non si "producono" più nuove guide turistiche. Questo comporta difficoltà nel poter offrire ai visitatori guide turistiche (per italiani ma anche per stranieri, in lingua inglese, francese, tedesca, spagnola: queste ultime pare siano davvero in numero esiguo), tanto da dover rinunciare a prenotazioni per mancanza disponibilità.
Certo, le azioni e le progettualità messe in campo ormai da decenni dalla Regione Puglia nel campo della promozione turistica stanno dando i frutti sperati, in particolar modo quella "destagionalizzazione" da tempo predicata, che sta portando da noi sempre più persone da tutto il mondo. Contemporaneamente, però, manca la giusta attenzione per strutturare e consolidare l'intera filiera dei servizi turistici: le guide sono un esempio importante, e di questo ci occupiamo oggi, ma si potrebbe estendere anche ad altri "servizi" che riguardino la ristorazione, il settore alberghiero, il balneare e l'accoglienza più in generale potenziando e diversificando servizi e offerta.
C'è urgente bisogno di guide turistiche (ma non soltanto: il "turismo" deve essere una professione, non un'occasione stagionale) in grado di aumentare la qualità dell'accoglienza e dei servizi: solo così la Puglia potrà mantenere nel tempo lo scettro di regina tra le mete turistiche ed essere realmente un'autentica meraviglia.
Il problema è che l'ultimo bando è stato pubblicato nel 2016 (con proroghe si è arrivati al 2018) ma da allora non ci sono state possibilità per nuove abilitazioni. Dunque da 4 anni in Puglia non si "producono" più nuove guide turistiche. Questo comporta difficoltà nel poter offrire ai visitatori guide turistiche (per italiani ma anche per stranieri, in lingua inglese, francese, tedesca, spagnola: queste ultime pare siano davvero in numero esiguo), tanto da dover rinunciare a prenotazioni per mancanza disponibilità.
Certo, le azioni e le progettualità messe in campo ormai da decenni dalla Regione Puglia nel campo della promozione turistica stanno dando i frutti sperati, in particolar modo quella "destagionalizzazione" da tempo predicata, che sta portando da noi sempre più persone da tutto il mondo. Contemporaneamente, però, manca la giusta attenzione per strutturare e consolidare l'intera filiera dei servizi turistici: le guide sono un esempio importante, e di questo ci occupiamo oggi, ma si potrebbe estendere anche ad altri "servizi" che riguardino la ristorazione, il settore alberghiero, il balneare e l'accoglienza più in generale potenziando e diversificando servizi e offerta.
C'è urgente bisogno di guide turistiche (ma non soltanto: il "turismo" deve essere una professione, non un'occasione stagionale) in grado di aumentare la qualità dell'accoglienza e dei servizi: solo così la Puglia potrà mantenere nel tempo lo scettro di regina tra le mete turistiche ed essere realmente un'autentica meraviglia.