Cronaca
Xylella, rubati a Nardò 100 alberi di ulivo resistenti al batterio
La denuncia di Coldiretti Puglia: «Atto vergognoso»
Puglia - mercoledì 2 marzo 2022
0.23
Si susseguono in tutta la provincia di Lecce i furti delle piante di ulivo appena piantumate dopo i danni provocati dal batterio Xylella nei mesi scorsi: l'ultimo episodio è stato denunciato a Nardò dove oltre 100 alberi di ulivo sono stati rubati.
"Un vile atto che stronca i sogni degli agricoltori di ricominciare a lavorare e produrre dopo il disastro ambientale, paesaggistico e produttivo. Sono atti vergognosi e inaccettabili - si legge in una nota di Coldiretti Puglia - che vanno fermati con ogni mezzo, anche con l'intervento dell'esercito" "In provincia di Lecce gli olivicoltori, dopo anni di blocco produttivo a causa della Xylella e della burocrazia - prosegue Coldiretti regionale - stanno timidamente iniziando a reimpiantare e c'è chi vigliaccamente toglie nuovamente una speranza di futuro alle imprese agricole, rubando le piante di ulivo appena piantumate".
I poteri criminali, secondo l'organizzazione di categoria, si "annidano nel percorso che uva da vino, olio, frutta e verdura, carne e pesce, devono compiere per raggiungere le tavole degli italiani passando per alcuni grandi mercati di scambio fino alla grande distribuzione". Le agromafie, è specificato, "impongono i prezzi dei prodotti agricoli e la vendita di determinate produzioni agli esercizi commerciali che a volte, approfittando della crisi economica, arrivano a rilevare direttamente grazie alle disponibilità di capitali ottenuti da altre attività criminose".
"La Puglia è una regione a forte vocazione agricola ed è per questo - conclude Coldiretti Puglia - che il business delle agromafie è divenuto particolarmente appetibile".
"Un vile atto che stronca i sogni degli agricoltori di ricominciare a lavorare e produrre dopo il disastro ambientale, paesaggistico e produttivo. Sono atti vergognosi e inaccettabili - si legge in una nota di Coldiretti Puglia - che vanno fermati con ogni mezzo, anche con l'intervento dell'esercito" "In provincia di Lecce gli olivicoltori, dopo anni di blocco produttivo a causa della Xylella e della burocrazia - prosegue Coldiretti regionale - stanno timidamente iniziando a reimpiantare e c'è chi vigliaccamente toglie nuovamente una speranza di futuro alle imprese agricole, rubando le piante di ulivo appena piantumate".
I poteri criminali, secondo l'organizzazione di categoria, si "annidano nel percorso che uva da vino, olio, frutta e verdura, carne e pesce, devono compiere per raggiungere le tavole degli italiani passando per alcuni grandi mercati di scambio fino alla grande distribuzione". Le agromafie, è specificato, "impongono i prezzi dei prodotti agricoli e la vendita di determinate produzioni agli esercizi commerciali che a volte, approfittando della crisi economica, arrivano a rilevare direttamente grazie alle disponibilità di capitali ottenuti da altre attività criminose".
"La Puglia è una regione a forte vocazione agricola ed è per questo - conclude Coldiretti Puglia - che il business delle agromafie è divenuto particolarmente appetibile".